Recensione: The Cript of the Skull/Rijeka Jè Kmiza

Di Alessandro Calvi - 9 Settembre 2006 - 0:00
The Cript of the Skull/Rijeka Jè Kmiza
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Anno: 2006
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30

Dieci tracce diviso due per questo split tra gli italiani Nocturnal Criptica e i Nightcap. Un disco che ne raccoglie due, o forse sarebbe meglio parlare di due demo data la qualità delle registrazioni, per un totale di cinque canzoni a testa.

Proprio la qualità delle registrazioni è una delle pecche maggiori di questo cd.
Tocca ai nostri compatrioti aprire questo disco e lo fanno con “Pale Moon”, brano atmosferico e unicamente strumentale di oltre 2 minuti che finisce per sfociare nella title-track della loro metà di cd, cioè “The Crypt of the Skull”. L’idea come sempre sarebbe quella di affiancare gli estremi e tanto era malinconica e lenta la prima traccia, quanto dovrebbe essere veloce e furiosa la seconda. Purtroppo la registrazione vanifica totalmente questo proposito. Le chitarre sono assolutamente incomprensibili, così come la voce, mentre della batteria se ne intuisce solo a tratti l’esistenza, solo saltuariamente le tastiere vengono a coprire tutto il resto e si sentono piuttosto bene. In effetti la proposta musicale dei Nocturnal Criptica sembra anche abbastanza varia alternando raw black metal, black metal sinfonico e anche momenti ambient. Tutto però a livello teorico, nel senso che si spera che sotto a quel frastuono cacofonico che proviene dalle casse dello stereo, vi sia quanto appena scritto.
Se si pensa che fossimo già dalle parti delle peggiori registrazioni degli ultimi venti anni, è solo perché non si aveva ancora avuto occasione di ascoltare i Nightcap. Se già dei precedenti si sapeva ben poco, dato che in rete non si trova pressoché nulla e il cd è giunto senza uno straccio di biografia, di questo secondo gruppo sappiamo ancora meno. Il titolo della loro metà di cd fa presentire una origine slava o est-europea, ma questo è tutto, solo per vie traverse sappiamo giusto che si tratta del progetto solista di tale Anarchybrain. E sembra davvero avere fatto tutto da solo, non solo nella stesura dei brani, ma anche nel suonare gli strumenti e registrarsi, perché il risultato è ancora più incomprensibile e cacofonico del gruppo precedente, del tutto inascoltabile.

Potrei poi anche spendere un paio di parole sulle condizioni del promo arrivato in redazione, ma mi astengo perché sarebbe come sparare sulla croce rossa.

Per concludere devo ammettere di non disdegnare minimamente il black metal grezzo e sporco delle origini. Dischi come “Transilvanian Hunger” dei Darkthrone sembrano registrati in cantina tenendo il microfono in soffitta, mentre Quorthon ha persino registrato la falciatrice del vicino di casa mentre incideva gli album dei Bathory in garage. Dischi che sono diventati dei classici anche perché a discapito delle condizioni in cui sono stati registrati, la musica si sentiva.
In questo caso non possiamo dire la stessa cosa.

Tracklist:

Nocturnal Criptica
01 Pale Moon
02 The Crypt of the Skull
03 Lacrime di Dicembre
04 Gemini et Saggitter
05 Lacrime di Dicembre Acoustic Instrumental

Nightcap
06 I Hate My Self
07 Silver’s Valley
08 Ripper Overmaster
09 My Iron Fire
10 I’m Suffering Version 1

Alex “Engash-Krul” Calvi

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