Recensione: The Cult of Vermin
The Cult of Vermin è l’esordio discografico della thrash metal band polacca Saratan. Attivo dal 2003, il combo è stato messo sotto contratto di recente dalla My Kingdom Music che ne ha prodotto questo debutto uscito originariamente nel 2007, in versione autoprodotta e sotto distribuzione indipendente.
The Cult of Vermin altro non è che una decina di canzoni tendenti al thrash metal dei Testament di metà carriera (Demonic) e a quello dei più maturi Overkill. Dai primi la band ha colto l’attitudine a sviluppare potenti ritmiche pregne di gusto e melodia, dai secondi ha sintetizzato quel pungente songwrinting caratterizzante dischi come Under the Influence e, con le debite proporzioni, The Years of Decay. Musicalmente parlando, il prodotto appare quindi poco innnovativo, anche se nel complesso ben calibrato, variegato di mid-tempo e classiche accelerazioni in tipico stile statunitense. I musicisti riescono a portare a termine una prestazione appena sufficiente a eccezione di Michal “MiSha” Drozdowski, batterista capace e dotato d’una buona dose di personalità che gli permette di alternare thrash, groove e hardcore con genuinità ed efficacia. Significativi limiti del prodotto: la voce e la produzione. Il cantante e bassista Jarek Niemiec si esprime con poca passione e, ancor peggio, senza quel pizzico di rabbia in grado di contraddistinguere l’attitudine primaria del thrash metal.
La monotonia con cui vengono interpretati i brani porta a una staticità dell’ascolto facendo sfumare, brano dopo brano, l’interesse per l’attesa d’un ritornello o di un bridge capace di lasciare il segno: a risentirne sono naturalmente le canzoni. La carenza di tale aggressività rappresenta di fatto l’anello debole dell’intero songwriting. L’unico brano su cui si possono apprezzare vocalizzi degni di nota è Serve The Death, ma, considerata la tracklist di undici brani, converrete con il sottoscritto che è un po’ poco…
Gli assoli, già poco presenti, sono costantemente soffocati dal basso e dalla batteria; le chitarre hanno distorsioni talmente rugginose da scemare l’impatto ritmico delle canzoni stesse. La produzione è quindi inadatta a supportare il percorso compositivo intrapreso. I suoni si manifestano spogli e spigolosi, più preventivabili da una band di ragazzini alle prime armi che da una band soggetta a contratto discografico.
In conclusione, i difetti di The Cult of Vermin superano di gran lunga gli attributi necessari per farlo amare dal grande pubblico; la valutazione complessiva non può che essere insufficiente. Ritengo inoltre che i miglioramenti potranno ottenersi solo dopo una sostanziale revisione in sede di songwriting e produzione. Al momento posso solo augurare: buon lavoro!
Nicola Furlan
Tracklist:
01 Future Is Grim
02 Path Of Mistakes
03 Lynch Law
04 Eclipse
05 Illnes We Preach
06 Never Conform
07 Satanic Verses
08 Serve The Death (rock)
09 In The Mists Of Time
10 Cancer Of The Earth
11 Vermin