Recensione: The Dark Side
The Dark Side è il terzo album (primo in lingua inglese) per gli spagnoli Darksun sotto Metal Heaven; la band propone un power estremamente sinfonico ed elegante, curato negli arrangiamenti e condito da stucchevoli melodie. Da notare come il gruppo si distacca (o tenta) dal calderone del genere evitando quasi completamente l’utilizzo della doppia cassa, privilegiando invece ritmiche sostenute ma non veloci come da copione nel classico power.
Il loro punto di forza sta nelle linee vocali, si di facile presa, ma graziose per il continuo ricamo e intreccio che effettuano con tutto il resto della band, conferendo così una buona amalgama a tutti i pezzi. Brani questi che sempre sono conditi da grandi orchestrazioni e da cori possenti che accompagnano nei ritornelli la voce (buona anch’essa) solista.
Dopo queste premesse, è chiaro che ci troviamo di fronte a un gruppo che come esempi ha Dark Moor su tutti ma anche Fayriland, Nightwish e, ovviamente quando si parla di sinfonico, i nostri Rhapsody Of Fire.
Un vocione narrante, seguito da orchestra, introduce con Invocation il nuovo lavoro degli spagnoli i quali si presentano nei migliori dei modi con la title track: motivi tastieristici evocativi aprono il pezzo per poi adagiarsi su un metal roccioso che sfocia in un chorus veramente bello dove le già citate linee vocali primeggiano su tutto grazie a carica emotiva e a contro cori davvero azzaccati! Si prosegue con A Hero Reborn, pezzo costruito bene, con un bel chorus ma nulla più. Decisamente più aggressiva la seguente Slaves Of Fear, a mio avviso la canzone migliore dell’intero album. Dopo una introduzione che ricorda anche i Secret Sphere, con grandi orchestrazioni e rocciose chitarre, la strofa esplode in tutta la sua potenza. Il pre-chorus è dannatamente efficace grazie ai cori che si alternano con il cantato che sfocia poi in un chorus originale e semplicemente bellissimo!
Peccato che subito dopo il miglior pezzo venga il meno riuscito, Blood Brothers, ed è un peccato visto che è l’unico brano dove i nostri accennano a velocità classicamente power. Prisoners Of Fate si presenta come il pezzo più heavy dell’album e non a caso, visto che come ospite alla voce troviamo Peavy Wagner dei sempre amati Rage! La band, grazie alla collaborazione avuta in passato con i Rage (la versione spagnola di Full Moon, ovvero La Luna Reine), è riuscita ad avere questa importante collaborazione per un pezzo classicamente heavy ma che, grazie a elementi sinfonici e alla rude voce del buon Peavy, autore qui di una buona interpretazione, risulta piacevole all’ascolto e bello tirato! Si passa così dalla buona Echoes Of The Past alla trilogia contenuta in Elegy, dove i nostri riescono a proporre una mini suitte di totale rispetto, in pieno stile Rhapsody Of Fire. Apre le danze un arpeggio di chitarra per poi sfociare in una strofa tirata come insegnato dalla band triestina; cambi di ritmo, accelerazioni, assoli intrecciati tra chitarra e tastiera, intermezzi di musica classica, portano a compimento un brano sicuramente coraggioso, non sempre convincente ma sicuramente promosso per le qualità messe in luce dal combo iberico.
Legend, pezzo piacevole ma che non incide sull’economia del gruppo, chiude l’album.
Cosa dire alla conclusione di questa analisi? Sicuramente il gruppo dimostra ottime qualità, due album alle spalle e importanti collaborazioni hanno sicuramente portato esperienza e sicurezza nelle proprie capacità ai cinque spagnoli. Manca chiaramente qualcosa a livello di songwriting, ovvero evitare quei due o tre passi falsi che impediscono al gruppo di compiere un bel salto di qualità.
Trovo che questa sia l’unica pecca di questo album che contiene ottime canzoni, brani freschi e suonati intelligentemente; la ricerca degli arrangiamenti, la sezione ritmiche insolita per il power e le linee vocali (solista e cori) sono i punti di forza di un album che, è innegabile, mi ha sorpreso e preso ascolto dopo ascolto. È infatti con più ascolti che si possono scoprire di volta in volta finezze compositive che ad un ascolto superficiale non verrebbero notate. Consiglio caldamente, se non l’acquisto, almeno di dare un ascolto ai Darksun: chissà, qualcuno potrebbe rimanere sorpreso!
Promossi!
Tracklist:
1. Invocation
2. The Dark Side
3. A Hero Reborn
4. Slaves Of Fear
5. Blood Brothers
6. Prisoners Of Fate
7. Echoes Of The Past
8. Elegy
Part I Confrontation
Part II Light Between The Darkness
Part III Agony
9. Legend