Recensione: The darkest love
Vitaly non è altro che il progetto solista del polistrumentista fiorentino Tommaso Vitali, chitarrista e compositore dei Seven Gates; il musicista decide nel 2005 di dedicarsi a questo lavoro dark-gothic per riuscire a riflettere il lato oscuro ma romantico della propria personalità. Ad aiutarlo nell’imprese troviamo il vocalist Stefano Senesi, già cantante dei Renegade. Quello che ne esce è “The darkest love”, un demo completo e piacevole che scava nelle conoscenze musicali di Tommy riuscendo a proporre un sound convincente e personale.
La titletrack “The darkest love” è un brano di notevole impatto che riesce a sprigionare energia nonostante la velocità degli strumenti sia contenuta. Il risultato è un sound che riprende il gothic metal più vecchio con alcune reminiscenze di glam soprattutto per quanto riguarda alcuni riff di chitarra ed una voce che si adatta perfettamente al genere risultando potente al punto giusto senza però togliere minimamente spazio alla melodia che rimane il centro focale di tutto.
“Kissing the rose” si sposta invece verso lidi più squisitamente dark e basa la sua bellezza su pochi riff e accordi di tastiera che, con il loro ritmo particolarmente cadenzato, riescono a creare un’ambientazione surreale claustrofobica e carica di pathos. In questo caso notiamo un notevole richiamo a gruppi come i primi Type O Negative soprattutto per quel che concerne alcune linee vocali.
È però “Church of solitude” che il duo riesce ad esprimersi al meglio con il risultato di produrre un brano eccezionale sotto tutti gli aspetti; la canzone in esame pesca infatti momenti dal gothic più cupo accostandoli a suoni heavy e a cadenze doom; il tutto è meravigliosamente completato da cori ben strutturati e cantati e da un assolo straziante che riesce a far venire i brividi.
Il demo si conclude con “In blood we trust”, sicuramente il brano più potente di tutto il cd; Tommy riesce così ad alternare momenti heavy caratterizzati da riff potenti e convincenti a parti doomeggianti accompagnati da una linea vocale a volte sospirata e a volte lamentosa.
Questo “The darkest love” è quindi un buon lavoro sotto tutti gli aspetti che riesce a far convivere diverse influenze musicali in maniera pressoché perfetta; le ambientazioni create dalla musica di Tommy sono davvero piacevoli e i 17 minuti del cd passano senza nemmeno accorgersene. È facile cadere nella banalità e nella noia suonando dark-gothic, ma i Vitaly evitano sapientemente di commettere questo errore creando così un demo che consiglio a tutti gli amanti del genere.
TRACKLIST
1. The darkest love
2. Kissing the rose
3. Church of solitude
4. In blood we trust