Recensione: The Darkest Room
La carriera degli svedesi Manimal (da non confondere con l’omonimo quintetto thrash/death francese) prende il via nel 2001 in quel di Goteborg, quando Samuel Nyman, un giovane e inesperto cantante dall’estensione vocale fuori dalla norma, entra in contatto quasi per caso con il chitarrista Henrik Stenroos dando così il via ad una collaborazione che dura ancora oggi. In seguito alla pubblicazione di vari demo e mini-cd più o meno di successo che permettono al gruppo di farsi un nome all’interno della scena underground locale, i quattro scandinavi riescono finalmente a strappare un contratto alla prestigiosa etichetta AFM Records per la pubblicazione del disco di debutto. Dopo un anno circa di lavorazione vede finalmente la luce il full length di esordio del quartetto svedese, intitolato The Darkest Room e pubblicato nel mese di giugno del 2009 dalla tedesca AFM Records.
Il genere proposto in questo The Darkest Room è una miscela di heavy metal tradizionale, power metal classico e lontane sfumature progressive, fatta di riff rocciosi e potenti, lunghi assoli di chitarra e ritmiche serrate e aggressive. Come protagonista assoluto del disco possiamo sicuramente indicare il cantante Samuel Nyman, davvero ottimo sia nelle parti più tirate che in quelle più basse e votate all’interpretazione, malgrado la presenza di qualche sporadica sbavatura che comunque non inficia la riuscita dei singoli brani. Al suo fianco troviamo il chitarrista Henrik Stenroos, estremamente efficace sia in fase di riffing che negli assoli, mentre la sezione ritmica è costituita da Richard Mentzer alla batteria e da Pether Mentzer al basso. Nove sono le tracce che compongono questo The Darkest Room per una durata complessiva che non va oltre i trentanove minuti. Brani sicuramente ben suonati e dagli spunti interessanti quelli proposti in questo disco, ma che nel complesso mancano di incisività e che si dimostrano alquanto poveri per quanto riguarda le idee. Bisogna inoltre sottolineare che l’originalità non è affatto di casa presso questi Manimal, e che numerosi richiami più o meno marcati si rincorrono per tutta la durata della tracklist. E dire che sulla carta il tutto sembrerebbe davvero buono e formalmente inappuntabile: il bagaglio tecnico della band è davvero di ottimo livello e la prestazione stratosferica di Samuel Nyman al microfono conferisce sicuramente un valore aggiunto alle composizioni. Eppure nonostante ciò bisogna rimarcare che la maggior parte dei pezzi stenta a decollare, risultando nel complesso privi del mordente necessario, oppure convincenti solamente a sprazzi. Non che manchino certo gli episodi positivi: l’opener Shadows, la power oriented Dreamers and Fools (a metà tra Helloween e Primal Fear) oppure la rocciosa title track (dai richiami prettamente Queensryche) sono canzoni decisamente avvincenti e trascinanti che mostrano decisamente quanto di buono la band sia capace di fare.
Insomma, ci troviamo davanti a un album sicuramente ben suonato ma con poche idee e solamente a tratti discretamente sviluppate. Non mancano certo slcuni episodi interessanti e decisamente riusciti (su tutte le già citate Dreamers and Fools e The Darkest Room), ma è davvero troppo poco per salvare un album che nel complesso risulta assolutamente scialbo e a tratti estremamente noioso. Sicuramente i quattro svedesi avranno tutto il tempo, specialmente considerando la giovane età del gruppo, per colmare le varie lacune che interessano soprattutto il songwriting, e siamo sicuri che con una maggiore esperienza i risultati potranno essere sicuramente migliori. Insomma, i presupposti per un futuro roseo per quanto riguarda questi Manimal ci sono tutti, ora sta alla band imboccare la strada giusta e compiere un definitivo salto di qualità con il prossimo disco.
Lorenzo “KaiHansen85” Bacega
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Tracklist:
01. Shadows
02. The Darkest Room
03. Living Dead
04. I Am
05. Ordinary Man
06. Human Nature
07. Spinegrinder
08. Dreamers and Fools
09. The Life We Lived
Lineup:
Samuel Nyman – Vocals
Henrik Stenroos – Guitars
Pether Mentzer – Bass
Richard Mentzer – Drums
