Recensione: The Day of Reckoning
Secondo album per i portoghesi All Against dal titolo ‘The Day of Reckoning’, disponibile dal 17 marzo 2023 tramite la label connazionale Amazing Records.
Fedeli alla frangia iberica più estrema, quello degli All Against è un Thrash abrasivo adombrato da linee più prossime al Death Metal che ne rendono la ferocia più scura e soffocante.
Rispetto al già valido ‘I Am Alive’, primo loro album del 2021, questa caratteristica è ulteriormente rafforzata, sia attraverso la maggiore pesantezza del sound sia attraverso lo stile del nuovo cantante Henrique Martins, feroce quanto quello del precedente Rui Miguel (presente nella band dagli esordi fino al 2022) ma più ombroso ed opprimente.
La band non è tra quelle riconoscibili alla prima (d’altronde, in un panorama così vasto è sempre più difficile distinguersi) ma la sua personalità è parecchio cruda e decisa, come dimostra un songwriting che punta verso un obiettivo, senza però procedere lungo una sola linea retta, e che viene esaltato da una produzione curata chirurgicamente nel dettaglio, che non tende a trasformare gli All Against in una nuova band (come può succedere quando si cambia la voce) ma ne smussa gli angoli senza stemperarne la forza.
Vengono introdotte orchestrazioni riempitive per adombrare tiri furiosi, come quello di ‘Declaration of War’, oppure sono utilizzati arpeggi drammatici, seguiti da potenti assalti bellici, per introdurre riff roventi che bruciano l’ossigeno in ‘Mass Murder Policy’.
Tamburi primordiali chiamano alla lotta in ‘I Won’t Obey Anymore’, ‘Fight Until I Die’ trasforma violentemente un’anima nostalgica in un’insana ed incontrollabile follia e ‘Blood for Blood’ è un massacro con un riff Old School che sega in due.
Dopo una partenza cadenzata, l’esplosivo assalto all’arma bianca di ‘Rebelião’ è vincente mentre la Title-Track chiuderebbe in modo rocambolesco ed epico, se non fosse che sfuma sull’assolo! Accidenti, promulgherei una legge per vietare di sfumare le canzoni Heavy Metal …
E’ abbastanza inutile l’angoscioso e cupo ‘Outro’ finale, ma ce ne facciamo una ragione … la calma dopo la tempesta.
La sezione ritmica è massacrante dall’inizio alla fine e si pone l’accento sul pregio degli assoli, che aumentano radicalmente il valore di tutti i pezzi … d’altronde … gli iberici devono dormire con la loro chitarra quanto i soldati di ‘Full Metal Jacket’ con il loro fucile … non ci si può aspettare di meno.
Non presenta novità ma comunque bel passo avanti questo ‘The Day of Reckoning’, che evidenzia una band in forma e dalle idee chiare, che si attesta come parte essenziale di una scena, quella portoghese, dai contenuti molto interessanti e coinvolgenti. Teniamoli d’occhio!
