Recensione: The Dreamcatcher
Chitarrista dei nostrani Heavenblast, Donatello Menna è il deus ex-machina responsabile di The Dreamcatcher, progetto solista di natura prettamente strumentale che, di concerto con il drummer Diego Chiacchierini (compagno d’avventure anche negli Heavenblast), si pone un obiettivo tanto ambizioso quanto insolito: trasporre in musica un celebre racconto del grande maestro dell’horror Stephen King, quel “Dreamcatcher” per l’appunto (da noi giunto come “L’acchiappasogni”), divenuto discreto successo al botteghino nella rivisitazione cinematografica risalente al 2003.
La trama della novella – un intreccio basato sull’amicizia di cinque protagonisti, dotati sin dall’infanzia di poteri telepatici e, loro malgrado, destinati a salvare il mondo dalla minaccia aliena in un’avventura costellata da extraterrestri beffardi ed orripilanti (l’orrendo Mr.Grey), cospirazioni militari e buoni sentimenti – è stata resa attraverso la composizione di undici capitoli distinti in cui è la sei corde di Menna a farla da padrona, in una altalena di tonalità variegate e multiformi dall’insospettato fascino e dalla ragguardevole capacità d’intrattenimento.
Le visioni futuriste di Steve Vai , il gusto ritmico e melodico di Joe Satriani e le aperture soffuse di Pat Metheney, frammisti ad un sapore tutto heavy dei suoni e ad una grandeur degna dei progetti di Arjen Lucassen (non a caso, indicati tra le principali fonti d’ispirazione), sono le fondamenta di un platter che sorprende per maturità d’esecuzione e, particolare di rilievo assoluto, riesce laddove gran parte degli albums strumentali falliscono: la capacità di intrattenere l’ascoltatore senza mai prestare il fianco alla noia.
La narrazione, infatti, scorre felicemente passando dai toni funkeggianti delle iniziali “SSDD” e “Distraction?” (Satriani, ma anche il misconosciuto Dave Martone parrebbero essere fulgide muse ispiratrici), per sfumare poi in atmosfere al limite della fusion, in un susseguirsi di note sospese e sognanti d’evidente richiamo “fantasy” (“We Came For Him” e “Byrus”), presto interrotte dalle ritmiche cadenzate di “White Outside, Grey Inside” (uno degli apici del disco) e “Green Magic Summer”, tracce erette su di un’anima dall’evidentissima natura prog.
Sono ancora suoni “spaziali” ed ambientazioni space rock quelle che ci accolgono quindi in “Phooka”, preludio al brano più heavy dell’intero lotto, la lanciata e dinamica “Die As Heroes”, facile melodia di pronta assimilazione, che rievoca situazioni al limite del power prog, e piace per la propria veemente esuberanza.
La funky e saltellante “Bacon Sandwich”, è infine il prologo alla parte conclusiva dell’album.
L’ottima “Ooby-ooby-doo, Ot-sum Urk-oo Do!” – titolo più impronunciabile dell’anno e miglior pezzo in assoluto – vede condensarsi in un’unica soluzione tutto quanto sin qui proposto, tra sfuriate metal, chitarre stoppate e cadenze quasi solari, per lasciare quindi spazio a “Universe Is A Bitch”, episodio finale, giocato ancora una volta su atmosfere “cosmiche” ed evocative, che suggella un prodotto maiuscolo e di altissimo profilo.
Complimenti vivissimi a Donatello Menna dunque, autore di un’opera sorprendente e ricca di fascino che, qualora supportata da una produzione di respiro “internazionale” (comunque già ora, più che buona) e omaggiata da un’artwork meno minimalista (la sostanza è ciò che importa, ma, come si dice, anche l’occhio…), potrebbe realmente dire la sua, senza il minimo timore, in un mercato da sempre elitario e ristretto come quello dei guitar heroes.
Chiunque si dica attratto dai nomi citati, dia pertanto una possibilità a “The Dreamcatcher” e non si lasci scappare l’opportunità di ascoltare un disco bello, piacevole e davvero ben suonato che oltretutto, aspetto d’altrettanto rilievo, sa coinvolgere e non richiede particolari nozioni tecniche per essere apprezzato pienamente!
Ancora una volta: Dox, artista puro!
Tracklist:
01. Ssdd
02. Distraction?
03. We Came For Him
04. Byrus
05. White Outside, Grey Inside
06. Green Magic Summer
07. Phooka
08. Die As Heroes
09. Bacon Sandwich
10. Ooby-Ooby-Doo, Ot-Sum Urk-Oo-Do
11. Universe Is A Bitch
Line Up:
Donatello “Dox” Menna – Chitarra / Basso
Diego “The Kjakja” Chiacchierini – Batteria
Per contatti: donatello@heavenblast.com