Recensione: The Edge Of Horizon
La vicina Austria è di certo più famosa per i successi ottenuti nello sci alpino con il Wunderteam che non per aver dato i natali a delle heavy metal band di spessore. I tirolesi Desert Sin da Wőrgl costituiscono la classica eccezione che conferma la regola e tentano di ricavarsi una “via” con questo loro The Edge Of Horizon, di fatto il vero esordio ufficiale su full length. Nati nel 2000 con un altro monicker i Nostri riescono a farsi notare grazie ad alcuni lavori che rispondono ai titoli di MMIV e Zero Hour. All’interno del Keep It True X Festival dell’anno scorso viene distribuito gratuitamente All For One, una sorta di Best Of.
The Edge Of Horizon suona fresco, immediato e melodico. L’ugola di Sandro Holzer è la classica heavy metal senza infamia e senza lode. Di certo non manca la compattezza ai cinque Österreicher che dimostrano a tutto tondo quasi dieci anni di esperienza. In mezzo a vari ed eventuali cliché legati all’epica scolastica, si stagliano episodi di rilievo come la Queensrӱche-oriented Ice And Fire, la title track dall’incedere a la Savatage e Tears In A Prophets’ Dream, figlia dei Judas Priest periodo Painkiller.
Gli austriaci dimostrano uno stile sufficientemente originale, richiamando solo talvolta questo o quel gruppo, senza mai esagerare, però. Da sottolineare che, nonostante si tratti di un combo tirolese, le influenze teutoniche sono presenti ma molto sfumate.
Desert Sin: solenni ma non troppo, l’ideale da tenere in sottofondo mentre in automobile ci si muove nel traffico medio.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1. Shadow Queen
2. Temple Of The Shadow
3. The Summoner
4. Ice And Fire
5. Edge Of Horizon
6. Tears In A Prophets’ Dream
7. Heal My Soul
8. Pharao
9. Gothic
10. The Enemy
11. Curse Of Mamulon
Line-up:
Sandro Holzer – Guitar, Vocals
Stefan Entner – Guitar
Rainer Fischer – Bass, Backing Vocals
Roman Fischer – Keyboards, Programming
Harald Vogl – Drums