Recensione: The End Is Begun
Un disco ricco di sostanza a dir poco cristallina, trasparente nei passaggi, godibilissimo alla luce di una visione, per quanto critica, verso qualsiasi aspetto da poter giudicare. Ma qui, credetemi, di aspetti da criticare ce ne sono davvero pochi. E, gusti permettendo naturalmente, veniamo ai contenuti
Ogni canzone vola via come un battito di ciglia per la fluidità e la presa che questo songwriting riesce ad esprimere. Grazie, infatti, all’abbondanza di arrangiamenti acustici, caldi respiri di tastiera, break e reprise che oscillano tra rock duro e melodico e, non ultimo, un sinuoso retrogusto folk in più di un passaggio, le canzoni qui interpretate posseggono identità riconoscibile e sono quindi godibili, una dopo l’altra con rinnovata curiosità di assaporare sempre un significativo e magico flavour musicale.
Non mancano di certo – come tradizione vuole – alcuni passaggi marcatamente progressive che vanno però sempre a richiamare coordinate stilistiche puntate verso la scena rock moderna e più melodica (The Flower Kings e Spock’s Beard se proprio vogliamo forzare il richiamo a qualche band) e, quindi, facilmente accessibile. Viene incontro al tutto un costante equilibrio tra riff ricercati e delicati e qualche passaggio (sopratuttto da brano a brano) più hard a sostenere sempre il mood polivalente di cui l’album è caratterizzato dall’opener a The Last Day.
Altri punti forti del full-length sono i refrain di brani come All That Remains o i reparti acustici di brani come Shadow Play e Been to the Future, ma questo solo per fare qualche nome in velocità e quindi non togliere il gusto a voi che lo ascolterete di trovare una vostra dimensione alle sensazioni che “The End Is Begun” è capace di sollevare dai vostri pensieri e dal vostro cuore.
In definitiva mi sento di promuovere a pieni voti questa straordinaria uscita collocandola di fatto agli apici qualitativi del panorama – già ampiamente valido – progressive rock 2007 e non solo: non è remota la possibilità che rimanga un gioiellino da incastonare come una pietra preziosa della scena contemporanea. Prendetelo, chiudetelo in cassaforte perchè il suo valore potrebbe davvero aumentare con il tempo. Complimenti.
Nicola “nik76” Furlan
Tracklist:
01 The Word is Born of Flame
02 The Begun
03 Battle Cry
04 All That Remains
05 My Divided Falling
06 Serpents in Disguise
07 Been to The Future
08 Bleeding me Home
09 Live Entertainment
10 Diamond in The Crush
11 Shadow Play
12 These Iron Bones
13 The Last Day
14 Dregs (bonus track)
Line up:
Joey Eppard – Songwriter, Vocals, Guitar
Billy Riker – Guitars
Daniel Grimsland – Bass
Gartdrumm – Drums & Vocals
Joe Stote – Percussion, Keyboards & Attitude