Recensione: The Endgame Protocol
Gli Archaic sono una Thrash Metal band, appartenente alla scena underground ungherese, nata nel 2004 dalle ceneri dei Braindeath.
Dopo la pubblicazione del primo album, ‘Time Has Come to Envy the Dead’, nel 2005, e dopo svariati concerti, la band ha subito una battuta di arresto, dovuta essenzialmente ad una formazione alquanto instabile.
Sistemati i vari problemi, assunto Tamás Jósa alla voce, la band è ripartita, pubblicando nel 2017 un secondo album dal titolo sempre lunghissimo: ‘How Much Blood Would You Shed To Stay Alive?’.
Da lì, la storia della band si è intensificata, con un ottimo risultato al Wacken Metal Battle del 2019, dove si è aggiudicata il secondo posto in finale.
Sono però arrivati la pandemia ed altri problemi che hanno comportato, tra le altre cose, l’uscita del cantante dopo la registrazione di gran parte del nuovo e terzo album: ‘The Endgame Protocol’. Per cui un altro stop fino all’entrata in scena del nuovo vocalist/chitarrista Erdélyi Péter, che ha registrato nuovamente tutte le parti vocali.
Finalmente i lavori si sono conclusi e ‘The Endgame Protocol’ ha visto la luce il 4 marzo 2022, tramite H-Music.
L’album equivale ad una rovente nube piroclastica che scende inarrestabile giù dal vulcano: intensa energia cinetica, alte temperature ed enorme potere distruttivo sono gli elementi che lo contraddistinguono, rendendolo letale.
Gli Archaic pescano a piene mani dalle lezioni di Slayer, Testament e Kreator, esprimendo un Thrash feroce e d’assalto. Al contempo, però, vogliono trovare la loro identità introducendo elementi derivanti da altri generi. Così facendo intensificano rabbia e furore, quando si avvicinano al Death Metal, oppure le stemperano, quando inseriscono stacchi melodici di più ampio respiro.
Il sound, particolarmente pesante, denso e caliginoso, e la cura nell’articolare il songwriting fanno il resto: questo ‘The Endgame Protocol’ esce di prepotenza dalle righe mostrando una band dall’altissimo potenziale che ha capito che, al giorno d’oggi, bisogna distinguersi.
Ciò che gli Archaic suonano non è un ibrido formato da più generi distinti, ma Thrash crudo che viene portato verso eccessi diametralmente opposti, arrivando sulle linee di confine, senza però valicarle.
Si citano, come esempi, ‘Behind’, velocissima e carica di un odio che sembra si plachi durante la melodia del refrain ma che, invece, s’intensifica trasformandosi in furiosi colpi di blast beat, e ‘The Lines’, durissima ma con un assolo ed un ritornello aperti, che starebbero bene in una traccia metalcore dei primi anni 2000.
Ci sono pezzi sparati per direttissima, come l’incisiva e brutale ‘The Truth’, altri carichi di letali sobbalzi, come ‘Withstanding’, che assomiglia ad una corsa su un otto volante viste tutte le cabrate, picchiate e pause di intensa sospensione a cui si viene sottoposti, altri molto articolati e progressive, come ‘Subliminal’, la cui carica d’odio viene compressa e poi sparata fuori e la massacrante Title Track.
Parecchia adrenalina scaturisce da ‘A Cold Embrance’, dura e marziale, a tratti ansiogena ma con un refrain orecchiabile alla portata di molti (un buon singolo insomma) ed una nera e pericolosa nebbia ci avvolge durante ‘Until We Fade’, mini suite di oltre sette minuti che dimostra quanto questa band sia determinata.
Concludendo, con ‘The Endgame Protocol’ gli Archaic hanno alzato di parecchio l’asticella e sono riusciti a scavalcarla. Speriamo che la formazione si stabilizzi perché è pronta per emergere. Molto bravi.