Recensione: The Enigma of Life
A un paio d’anni dal precedente “The 13th Floor” tornano a farsi sentire i Sirenia. In questo lasso di tempo la band è stata decisamente rivoluzionata. Con l’ultimo disco avevamo assistito ad alcuni cambi in line-up e all’ingresso di nuovi musicisti per rendere più vario e articolato il sound del gruppo, questa volta, invece, è accaduto l’esatto opposto. Nel gruppo, infatti, è rimasto il solo fondatore Morten Veland, in compagnia della cantante Ailyn (entrata in formazione sul precedente platter), autore di tutte le musiche ed esecutore di tutti gli strumenti (salvo qualche musicista ospite, come per il violino e i cori), nonchè responsabile di produzione e mixaggio. Sostanzialmente, quindi, i Sirenia sono diventati una one-man-band, se sia stata una scelta più o meno saggia è argomento della recensione.
Innanzitutto bisogna subito dire che, a livello di sound, nonostante questa rivoluzione tra i membri della band, di cambiamenti non ve ne sono stati. Prendete “The 13th Floor”, ascoltatelo, poi prendete questo “The Enigma of Life”, ascoltatelo, e sostanzialmente non troverete differenze. Ciascuno dei pezzi presenti in questi due dischi potrebbe essere spostato di CD e forse neanche ci si accorgerebbe dello scambio effettuato. L’evoluzione tra questi due album, quindi, è stata pressochè inesistente.
Certamente non un buon viatico: segno di una stagnazione e immobilità stilistica decisamente poco apprezzabile sia in un gruppo relativamente giovane (per i Sirenia questo sarebbe il quinto full-length), sia per chi vanta una certa esperienza e la militanza in band storiche per il genere gothic come Veland. Chi si aspettava che i cambi di line-up fossero il segno e il preludio a un deciso cambio di rotta, a una frattura con il recente passato, alla decisione di rimanere da solo per sperimentare qualcosa di nuovo in tutta libertà, andrà quindi deluso. Delusione resa ancora più forte dal leggere il nome a cui si deve, principalmente, la scelta di ricercare facili melodie fin troppo orecchiabili, soluzioni usate e abusate ai limiti del pop e, in generale, anche un abbassamento qualitativo generale del songwriting dei Sirenia. Associare il nome di Morten Veland (fino a qualche anno fa accostabile ad alcuni dei mostri sacri del gothic metal) a ciò che è oggi la sua proposta musicale è oggettivamente difficile, tanto che si stenta a ritenerlo la stessa persona.
Aggiungere altro è inutile, si scadrebbe nella critica fine a se stessa, alla persona e alle sue scelte, che poco o nulla avrebbe a che fare con la valutazione di questo disco in particolare. Rimane comunque il rammarico per la sensazione di aver ormai definitivamente perso un altro piccolo tassello di un genere, il gothic metal, che sempre più sembra vendersi, cedendo alle sirene di un mercato ormai orientati più all’aspetto commerciale che qualitativo dei dischi.
Per concludere “The Enigma of Life” non aggiunge nulla al genere né, tantomeno, alla storia dei Sirenia. La trasformazione del gruppo in una sorta di one-man-band da parte di Veland non ha portato una ventata di qualità, ma solo la riproposizione pedissequa di alcuni canoni già ben presenti in “The 13th Floor” uniti a un ulteriore calo qualitativo. In attesa del prossimo, inevitabile, album, speriamo che cambi qualcosa e il gruppo scelga di lasciare un po’ da parte le melodie commerciali per orientarsi un po’ di più verso la qualità e, soprattutto, si ricordi il significato del termine “gothic metal”.
Tracklist:
01 The End of It All
02 Fallen Angel
03 All My Dreams
04 This Darkness
05 The Twilight in Your Eyes
06 Winter Land
07 A Seaside Serenade
08 Darkened Days to Come
09 Coming Down
10 This Lonely Lake
11 Fading Star
12 The Enigma of Life
Alex “Engash-Krul” Calvi
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