Recensione: The Evil Smoke Possession
Gli anni Settanta hanno rappresentato, per la musica rock in generale, un periodo d’oro, verosimilmente irripetibile. Diverso il discorso riguardante l’HM, che esplose e colse il miglior orgasmo della propria esistenza nel solco del decennio successivo. L’ultimo nato in casa Minotauro Records, The Evil Smoke of Possession, disco criptico a partire dalla copertina, affonda le proprie radici proprio nei Seventies, nonostante sia “marcato” 2016.
Gli autori di questa “possessione” dalle tinte scure declinata lungo otto brani sono italiani e rispondono a nomignoli niente male: Gojira (lustful screams from outer space), DD Morris (axerider of the storm), Carlmichael Bell (bassbringer of pain and pleasure) e S. McManchester (stick & love guns). Ad accompagnare il prodotto dell’etichetta lombarda un libretto di otto pagine, con i testi delle canzoni riportati alternativamente in maniera normale e rovesciati, cosicché per alcuni brani si deve giocoforza ruotare di 180° lo stesso booklet, per poter leggere. Il motivo? Sicuramente esiste ma mi è totalmente ignoto.
Musicalmente il registro degli Ufosonic Generator – questo il moniker dei quattro figuri sopracitati – affonda nelle trame putride e polverose che fecero dei Black Sabbath – prima – e dei vari Candlemass, Pentagram ma anche Paul Chain Violet Theatre – dopo – alcuni fra i capostipiti di un certo modo di interpretare l’heavy metal dalle tinte cupe.
Il suono della chitarra di DD Morris è un qualcosa di catapultato a mo’ di zombi fuori da una mefitica tomba anni Settanta, capace di tormentare le trame del percorso artistico di The Evil Smoke Possession sin dai primi momenti di A Sinful Portrait, brano simbolo dei nostri chiaro debitore dei maestri di Birmingham che, come degli spettri malvagi, aleggiano su tutti e quaranta minuti dell’album.
Oggi come oggi risulta difficilissimo essere realmente originali in ambito “classico”, ove per “classico” si intende quella corrente di pensiero dell’heavy rock che non contempla contaminazioni di sorta con altri tipi di musica, considerati non sovrapponibili e impuri nei confronti del seme originario. Gli Ufosonic Generator, consci di non rivoluzionare di certo i dettami dell’Acciaio fatto musica con il loro The Evil Smoke Possession, omaggiano al meglio delle loro possibilità un certo tipo di songwriting solo apparentemente datato che di fatto non tramonterà mai. Non di soli pigmenti dalla colorazione nera si alimenta però l’album: l’obiettivo di rendere auto-sostenibile ogni singolo pezzo guida il combo tricolore attraverso la grande lezione del passato che contempla anche una cifra stilistica più meditata, visionaria, sognatrice, capace di non farsi mancare l’hook giusto alla bisogna. Se orde di appassionati ancora oggi idolatrano Black Sabbath, Black Widow, High Tide, Atomic Rooster e compagnia violacea, ci sarà pur bene un valido motivo…
Stefano “Steven Rich” Ricetti