Recensione: The Execution
Incredibile!!!!! Questo è grindcore, non c’è n’è per nessuno! Se avete dei soldi da investire e siete appassionati di questo genere non potete lasciarvi sfuggire la release qui recensita. Ancora una volta la Headfucker Records (oramai defunta) ha dimostrato di saperci fare.
I Retaliation sono un gruppo svedese nato dalle ceneri dei Nefarious, i quali avevano rilasciato un unico demo, “Acrid Genital Spew”, a base di drum-machine lanciata a mille. Dopo un cambio sia di monicker che di line-up (hanno assunto batterista e bassista) hanno pubblicato il demo “Devastating Doctrine Dismemberment”, a cui ha fatto seguito questo MCD, “The Execution”. Tra le altre cose dovrebbe essere in preparazione un nuovo LP; essendo in contatto con uno dei membri del gruppo, ho saputo che non suonano mai dal vivo ma si dedicano unicamente alla produzione di album. E se sono tutti così, ben vengano…
Come vi avevo anticipato si tratta di grindcore: non aspettatevi nessun aggancio al brutal o a gruppi alla Mortician. Qui abbiamo il grind nel senso più classico del termine: batteria lanciatissima, chitarre che eseguono un riffing minimale ma efficiente e voci sovrapposte e talvolta filtrate a contornare il tutto. Non mancano i pezzi al di sotto dei 10 secondi, non mancano gli stacchi caotici nei quali non si riconoscono gli strumenti, non manca neanche l’attitudine che un simile gruppo dovrebbe avere (basti leggere i titoli delle canzoni o dare un occhiata al libretto). I nostri si cimentano anche nella cover di “Like Weeds”, degli His Hero Is Gone”, dove partecipa Frykman dei Disfear, storico gruppo crust svedese.
Decisamente non è un CD per tutti, ma solo per una ristrettissima fascia di ascoltatori. Tuttavia mi è sembrato corretto alzare la valutazione per un lavoro che nel suo genere è sicuramente tra le migliori proposte di sempre. Tanti accusano la Svezia di essere attaccata al solo nome dei Nasum (che tra l’altro, con l’ultimo lavoro, mi hanno profondamente deluso), ma questo MCD è la giusta smentita. 22 canzoni, poco più di 15 minuti, ma alla fine dell’ascolto sarete massacrati a dovere: questa è una promessa.
Matteo Bovio