Recensione: The Fallen Empire
Terza uscita per gli Altaria, band finlandese di chiara ispirazione power melodica con vaghe tinte neoclassiche, che molto condivide con i conterranei e più quotati Sonata Arctica al punto da esserne considerata come una sorta di emanazione o di affiliato diretto (Jani Limatainen membro dei Sonata è stato anche originariamente fondatore dei qui presenti Altaria), avendo in comune attitudine e genere musicale proposto.
In tutta onestà va comunque detto sin da subito che lo stile del quartetto finnico è quanto di più prevedibile e meno originale si possa oggi reperire nell’inflazionatissimo mercato melodic power (ben lontano dal valore dei “cugini” testè nominati, di molto superiori) ed è da questa infausta considerazione che è necessario procedere prima di valutare il loro nuovo “The Fallen Empire”; in effetti le undici tracce del dischetto non lesinano certo in quanto a riciclaggio di tutti gli stereotipi più triti e sentiti del settore, rendendo così il prodotto dedicato esclusivamente ai veri “insaziabili” del genere, o agli assoluti neofiti, che mai nulla hanno ascoltato in questo ambito.
Certamente quanto inciso non è malvagio, il gruppo ha, alla resa dei conti, qualche buona freccia al proprio proverbiale arco, tuttavia l’impressione di deja-vu è una costante pressoché comune a tutti gli episodi posti in essere e questa sensazione, invero pesante a lungo andare, penalizza senza possibilità di appello la piena riuscita del lavoro, zavorrandolo del classico fardello che scaturisce in presenza di album di questo tipo, ovvero il rischio, concreto e tangibile, di far cadere in uno stato di noia e disattenzione i propri ascoltatori.
Qualche tentativo di personalizzare il proprio suono si avverte di tanto in tanto, laddove è percepibile un accostamento delle composizioni a strutture maggiormente vicine all’hard rock, ma è davvero troppo poco per innalzare gli Altaria al di sopra dello stuolo di band clone che hanno, di questi tempi, reso ipertrofica e smisurata la scena power melodica; ciò nonostante bisogna comunque dare atto ai musicisti di possedere una più che accettabile padronanza degli strumenti (sebbene il singer Taage Lahio più di una volta risulti non essere uno dei punti di forza del combo), così come va segnalata la presenza di momenti gradevoli: “Valley Of Rainbows” ad esempio, è in possesso di un ritornello accattivante e ben congegnato, “Showdown”, “Outlaw Blood” e “Chosen One” (canzoni dove risalta più nettamente quel certo flavour hard rock nominato poc’anzi) hanno lati interessanti e si lasciano ascoltare con estrema facilità, scorrendo senza intoppi o disappunti, “The Lion” ha un incedere davvero paragonabile a quanto solitamente ascoltato nei cd dei Sonata Arctica e la conclusiva “The Dying Flame” è il classico buon pezzo d’atmosfera tipico del metal nordico…
Non esistono quindi aspetti che ci facciano rigettare “The Fallen Empire” etichettandolo in maniera troppo negativa ed eccessivamente sfavorevole, permane tuttavia quello sgradevole feeling di derivazione causato dalla scarsa personalità che a volte diviene sin troppo evidente e trasmette l’idea di essere già a conoscenza di quello che potrà accadere nel corso dei vari brani, facendo un po’ scemare l’attenzione nei confronti del cd, che così rischia davvero di perdersi nell’infinito mare di pubblicazioni che si riversano, come un fiume in piena, ogni mese sugli scaffali dei negozi specializzati.
In definitiva, gli innamorati del genere musicale proposto dagli Altaria potranno tranquillamente inserire questa loro nuova uscita nella propria lista della spesa senza troppi indugi: troveranno certamente pane per i loro denti e non ne resteranno troppo delusi. I detrattori invece faranno bene a tenersene lontani, non sarà certo un album come questo a far cambiare idea a chi reputa il power melodico un crogiuolo di clichè strasentiti e ripetitivi sino alla nausea…
Per tutti gli altri un sincero invito ad ascoltare il disco, se possibile, prima di acquistarlo: considerazione un po’ scontata quest’ultima, ma proprio per ciò perfettamente in tema con il livello di “The Fallen Empire”!
Tracklist:
1. Disciples
2. Valley of Rainbows
3. Abyss of Twilight
4. Frozen Hearts
5. Crucifix
6. Showdown
7. The Lion
8. Outlaw Blood
9. Chosen one
10. Access Denied
11. The Dying Flame (European Bonus)