Recensione: The Final Countdown
Nati come progressive rock band, gli Europe raggiunsero il successo solo con lo stratosferico “The Final Countdown”, quando decisero di stravolgere il loro sound in direzione di un pop-metal altisonante e melodico.
La band, composta da Joey Tempest (voce), John Norum (chitarra), John Leven (basso), Ian Haughland (batteria) e Michael Michaeli (tastiera), abbandona nel 1986 il severo heavy metal dei primi due album in favore di un hard rock dalle infiorescenze art, evidenziate dalle pompose tastiere di Michaeli che assumono un ruolo fondamentale, e già nella title track (grande hit di sempre, capace di raggiungere la prima posizione nelle classifiche di ben 27 paesi) le keyboards si impongono fin dall’inizio con il riff-tormentone che ha fatto storia, completando così la scelta di melodie dannatamente accattivanti e azzeccate.
Successo stellare anche per “Rock The Night”, gioiello di AOR/hard rock, ancora oggi in rotazione su MTV, e per la mitica power-ballad “Carrie”, asso nella manica di tutti i migliori romanticoni.
A fare da collante al tutto, il pluri-osannato Joey Tempest, cantante eccezionalmente dotato da madre natura di una voce dal timbro dolce e suadente e dalla notevole estensione.
Le highlights non finiscono mai, dal momento che l’album annovera anche song come “Danger Of The Track” e “Cherokee”, sempre sulla stessa scia del trittico iniziale, ma non così strabordanti quanto ad impatto melodico.
Se si considera anche la spiccata attitudine live della band svedese – fluenti chiome cotonate su visini angelici sempre puliti e con lineamenti da cartone animato – non si può non capire l’enorme successo di pubblico (all’epoca teenagers impazzite infestavano i loro show) raggiunto dal quintetto, che se si aggiunge ai suddetti cambiamenti stilistico/compositivi fa di “The Final Countdown” un cocktail esplosivo pronto per conquistare il music business, come effettivamente hanno poi dimostrato i fatti.
Ad accrescere la fama e l’importanza storica dell’album, una serie interminabile di tentativi di imitazione, nonché di cover della canzone più rappresentativa da parte di band d’ogni tipo, in debito d’immagine, ma anche di idee, nei confronti della più grande pop-metal band di tutti i tempi.
1. The Final Countdown
2. Rock the Night
3. Carrie
4. Danger on the Track
5. Ninja
6. Cherokee
7. Time Has Come
8. Heart of Stone
9. On the Loose
10. Love Chaser