Recensione: The Fool
Episodio solista per Jeff Martin, noto al grande pubblico per i propri trascorsi in veste di vocalist dei rinomati Racer X, nonché per le ragguardevoli doti di maestro della batteria, il quale, presa una temporanea pausa dal gruppo madre, giunge nei negozi con un nuovo CD di 11 tracce di Hard Rock dal taglio profondamente personale e dalle molteplici influenze.
Il profilo squisitamente tecnico è garantito dalla presenza del fido Paul Gilbert alla chitarra, in addizione alle comparsate di Michael Schenker in tre episodi e di alcuni turnisti di valore come Russ Parrish, Dan Corona e Rev Jones, impegnati nella realizzazione di un nucleo di brani dalla natura a volte complessa ed elaborata che in taluni casi si approssima alla forma di libera improvvisazione o ad una sorta di “jam session”, basata su toni spesso potenti, accesi e dal sapore vagamente teatrale.
Non risultano particolari punti di contatto con i già citati Racer X, mentre appare molto spiccato il lato virtuosistico delle composizioni, che si esterna in una serie di pezzi confezionati più per il proprio gusto personale che per qualsivoglia velleità di mercato; poche le melodie di facile presa e quasi del tutto assenti i ritornelli di grande impatto, sono le capacità dei vari protagonisti, con un notevole numero di “fughe” strumentali, le armi su cui poggia le basi “The Fool”, un album che senza dubbio non colpisce al primo passaggio ma richiede una certa assimilazione (e passione per gli “equilibrismi” tecnici) prima di poter rivelare un potenziale comunque positivo e di discreto interesse.
Tracce come la sincopata e nervosa “Evil Eye”, dall’incedere Led Zeppeliniano, la martellante “Till The Sun Burns Away”, con Martin che si diverte a scimmiottare Jon Oliva, il teatrale mid – tempo di “I Am The Walrus” ed il duro Hard Rock di “Eat My Money”, dichiarano una moltitudine di influenze e spunti che vanno a costituire un “bailamme” musicale di grande varietà a tratti disorientante, ad evidenziare come il CD sia stato realizzato senza pensieri volti alla conquista di fasce di pubblico ben precise, quanto (come Martin stesso dichiara nelle note) per soddisfare un personale desiderio ed una pulsione creativa assolutamente fine a se stessa.
Come già riportato, è la mancanza di vere e proprie “Killer Tracks” la carenza primaria che zavorra leggermente il dischetto, che in tal modo si propone come una uscita di nicchia, semplice omaggio ai fans degli artisti coinvolti che di certo non vorranno privarsi dell’ascolto di questo estemporaneo progetto.
In buona sostanza un prodotto di hard rock tecnicamente sopraffino, composto da tracce solide ma mai oltre un livello “discreto” e leggermente scarso in appeal e facilità d’ascolto.
Un album del quale si consiglia una valutazione (se possibile) prima di un ipotetico acquisto e che probabilmente, nonostante la sua encomiabile natura di uscita aldilà di ogni trend, non rientrerà nella categoria dei lavori fondamentali ed imperdibili dell’annata.
Line Up:
Jeff Martin – Voce / Batteria / Percussioni
Paul Gilbert – Chitarra / Piano
Russ Parrish – Chitarra
Michael Schenker – Chitarra
Rev Jones – Chitarra / Basso / Tastiere
Ray Corona – Chitarra
Kimberly Knutson – Violino
Emuly Zimmer – Violino
Em Mimier – Violoncello
Tracklist:
01.Evil Eye
02.Till The Sun Burns Away
03.Steppen On My Grave
04.She
05.Dance Of the Dead
06.I Am The Walrus
07.Eat My Money
08.151 Idiots
09.Clim The Cross
10.The Art Of Thunder
11.The Fool