Recensione: The Forbidden City

Di Angelo D'Acunto - 11 Ottobre 2009 - 0:00
The Forbidden City
Band: Twinspirits
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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78

Genius, Empty Tremor, Khymera, Cosmics, quest’ultimi arrivati allo splendido debutto lo scorso 2008 e, naturalmente, anche Twinspirits. Insomma, Daniele Liverani non è sicuramente uno che ama starsene con le mani in mano. Rimessi in ordine gli equilibri della line up con l’arrivo del semisconosciuto Göran Nyström, chiamato a sostituire il defezionario Søren Adamsen, il combo padovano torna dunque sul mercato con The Forbidden City, secondo full-length ufficiale che, come vedremo, segna un netto passo in avanti rispetto al precedente The Music That Will Heal The World.

The Forbidden City, infatti, da una parte conferma appieno quelle che sono le doti esecutive e compositive di tutti gli elementi coinvolti, dall’altra ci mette di fronte ad un sound che matura ulteriormente, compiendo il vero e proprio salto di qualità grazie soprattutto alle ottime abilità vocali del neo-arrivato Göran Nyström, capace di mettersi più volte sotto le luci dei riflettori con un cantato che ben si amalgama con le atmosfere ricreate all’interno del disco. Nulla da togliere ai restanti componenti del gruppo, ci mancherebbe altro, autori tutti di una prova a dir poco magistrale e capaci di sostenere a dovere le linee vocali di Nyström, a volte calde e avvolgenti, a volte più potenti e dirette. A guidare il tutto ci sono le tastiere di Liverani, vere e proprie fondamenta su cui si ergono le composizioni dei Twinspirits, senza però essere troppo invasive o capaci di offuscare in qualche modo l’operato dei restanti strumentisti.
Già durante il primo ascolto ci si accorge dello stretto legame che intercorre fra una traccia e l’altra, come se in realtà fossero un tutt’uno, paragonabili ad un’unica lunga suite di circa un’ora. Pezzi legati comunque fra di loro anche a livello di testi, con un unico filo conduttore che è il concept racchiuso all’interno del disco (messo in luce dallo stesso Daniele nell’intervista relativa), e affrontati dalla band con una certa naturalezza e con la perizia tecnica dei veterani, senza in ogni caso andare troppo oltre con escursioni solistiche esagerate, lasciando sempre in primo piano un gusto melodico sopraffino presente per tutta la durata della tracklist e capace di rendere i brani piuttosto scorrevoli e assimilabili nell’immediato. Su tutte spiccano sicuramente l’opener The Forbidden City, introdotta dagli eleganti inserti di tastiere che lasciano poi spazio all’ingresso dei restanti strumenti, la più dura e diretta Number One, la sognante Hide This Feeling, caratterizzata da i suoni di chitarra acustica e dall’aggiunta di un cantato femminile e la chiusura affidata alla dirompente I Am Free, dotata di un refrain mozzafiato e che si stampa rapidamente in mente.

Insomma, gran bel lavoro. The Forbidden City è un disco che coinvolge e convince in pieno sin dai primissimi giri nel lettore, senza in alcun modo dar segni di cedimento anche nel corso degli ascolti successivi. Notevole passo in avanti per i Twinspirits quindi, band dall’indubbio valore tecnico/compositivo che è riuscita forgiare un sound sì fedelissimo alla più classica tradizione prog metal, senza comunque rischiare di apparire troppo scontata o priva di personalità. 

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 The Forbidden City
02 Taste The Infinity
03 Number One
04 Everything
05 One Of Us
06 BTR
07 Hide This Feeling
08 My Future
09 Reaction
10 I Am Free

Line Up:

Göran Nyström: vocals
Daniele Liverani: keyboards
Tommy Ermolli: guitar
Alberto Rigoni: bass
Dario Ciccioni: drums

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