Recensione: The Frozen Tears Of Angels
Dopo oltre tre anni dall’uscita di Triumph Or Agony tornano,
decisi a risollevarsi dal periodo di crisi che li ha portati alla rottura con la vecchia etichetta prima e allo stop forzato per la
causa legale ancora in corso poi, i Rhapsody Of Fire. Il nuovo capitolo della The Dark Secret Saga prende il nome di
The Frozen Tears Of Angels e narra del viaggio di cinque valorosi avventurieri nelle gelide terre del nord, ai confini di quel
che è la terra conosciuta come Algalord, per fermare la minaccia dell’avverarsi di un’arcana profezia.
L’oscurità che avanza su queste terre è stata trasmessa nella musica che il combo triestino ha composto per questo nuovo album: tutto
quello che si era potuto apprezzare con le magniloquenti orchestrazioni proposte finora è stato adattato, riarrangiato e semplificato
per raggiungere lo scopo finale. Stiamo parlando di un disco aggressivo e diretto, dove le sinfonie ampollose del passato sono state
drasticamente ridotte e portate in secondo piano per poter dare spazio alle chitarre e alla voce. Come la fenice che risorge dalle
proprie ceneri, i Rhapsody Of Fire escono dall’abisso in cui sfortunatamente erano caduti mettendo nelle loro composizioni tutta la
rabbia e l’aggressività covata fino ad ora, accantonando, seppur non del tutto, quella vena teatrale da colonna sonora che li ha
accompagnati nell’ultimo lavoro, per scatenarsi in una sequenza di brani che non ha nulla da invidiare a lavori come Power Of The
Dragonflame o Symphony Of The Enchanted Lands II.
Il sound cambia molto rispetto a Triumph Or Agony, acquista velocità e robustezza diventando un power metal tirato e senza troppi
orpelli, mantenendo comunque ben salda quell’eleganza che ha sempre contraddistinto ogni lavoro della band.
Per poter analizzare al meglio questo nuovo disco, bisogna partire dal suo artwork, che presenta colori freddi e gelidi spezzati dal
calore intenso della fiamma proveniente dalle fauci dell’immancabile drago, il quale combatte la propria battaglia contro angeli armati
di spade. L’illustrazione offre un impatto visivo notevole ed è stata realizzata dal giovane talento colombiano Felipe Machado già
visto all’opera con Blind Guardian e Iced Earth.
Dark Frozen World presenta all’ascoltatore questo nuovo capitolo della saga: la voce dell’ospite Christopher Lee, ormai presenza
fissa da un paio di dischi a questa parte, ha il compito di introdurre la tipica parte orchestrale pomposa con cori lirici come da
miglior tradizione, al cui termine partono le note di Sea Of Fate. Questo secondo brano è il primo ad essere scritto da
Staropoli, Turilli e Lione insieme ed è subito chiaro come le chitarre abbiano un ruolo estremamente importante: riff veloci e corposi
si intrecciano alla melodia della fantastica vocalità di Fabio Lione. Finalmente nella parte centrale di assolo si sentono scambi tra
chitarra e tastiera che da molto tempo non facevano più capolino.
La traccia successiva, Crystal Moonlight, probabilmente è il brano più atipico che si troverà in questo lavoro, con ritmi che
variano spesso, assoli orientaleggianti e poi nuovamente riff veloci in tipico stile “Rhapsody” che fanno da antipasto a quello che è
il cuore del disco, il pezzo più feroce mai scritto dal combo friulano: Reign Of Terror. Le parole latine di un oscuro mantra,
introdotte da un clavicembalo dalle suono glaciale, portano a un brano dai riff di chitarra taglienti, blast beats di batteria e non
ultimo, un impressionante screaming di Fabio Lione. A tratti nel bridge i ritmi veloci, le tastiere e la voce danno quasi l’impressione
di trovarsi in un disco degli Equilibrium: ovviamente si tratta solo di un momento prima della ripartenza del ritornello con il coro
latino che è l’essenza del tipico sound del gruppo.
La voce di Sir Christopher Lee introduce quello che è la perla barocco-rinascimentale dell’album, ovvero Danza Di Fuoco e
Ghiaccio. Flauto barocco e liuto generano la melodia cantata rigorosamente in italiano in stile “Branduardi”: ormai i Rhapsody Of
Fire sono secondi solo a Branduardi stesso in questo genere di canzoni, la melodia è, come sempre, elegante al punto giusto e mai
banale, elemento decisamente importante.
La chitarra di Luca Turilli con una ritmica veloce e serrata è la partenza di Raging Starfire, brano veloce ed epico, dal
ritornello diretto e orecchiabile come da tradizione rhapsoidiana, le tastiere sono sempre presenti ma non esagerate: sembra di sentire
la band in uno dei brani che li ha portati al successo in passato, anche se i fasti di Emerald Sword o Dawn of Victory appartengono a
pianeti diversi. A spezzare un po’ i ritmi, ci pensa Lost In Cold Dreams, canzone lenta e melodica, quasi malinconica, con un
ritornello che accresce questo sentimento e rendendola decisamente toccante. Ci si avvicina alla conclusione, ma ci sono ancora un paio
di assi nella manica da scartare sul tavolo da gioco: On The Way To Ainor racchiude in sé un’epicità sconfinata, con cori
ariosi e chitarre al fulmicotone, assoli elaborati dall’inconfondibile stile “Turilli”, è una perfetta commistione tra musica e
potenza.
Questo album si conclude con la titletrack The Frozen Tears Of Angels, l’immancabile suite che chiude ogni lavoro di
Staropoli-Turilli & Co. : breve intro narrata e poi tastiere che riportano in evidenza l’orchestralità tipica del gruppo, ma è solo un
breve momento, perché le chitarre prendono nuovamente il sopravvento e si sprigiona una canzone carica di energia, con nuovamente
quella leggera vena malinconica che la rende un gioiello da svariati carati.
Che dire? La firma per la Nuclear Blast Records ha caricato i Rhapsody Of Fire di nuova vitalità, portandoli a registrare un album di
ottima qualità, sia per quanto riguarda la produzione, curata direttamente da Turilli e Staropoli con il supporto dell’amico di sempre
Sascha Paeth, sia per i contenuti nuovamente potenti e freschi come agli esordi. Ora che la situazione contrattuale con l’etichetta si
è assestata, rimaniamo in trepida attesa per l’imminente tour a supporto di The Frozen tears Of Angels che, se non incontra intoppi,
dovrebbe partire dopo l’estate.
Stefano “Elrond” Vianello
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Tracklist:
01. Dark Frozen World
02. Sea of Fate
03. Crystal Moonlight
04. Reign of Terror
05. Danza Di Fuoco E Ghiaccio
06. Raging Starfire
07. Lost in Cold Dreams
08. On the Way to Ainor
09. The Frozen Tears of Angels
Bonus tracks for Japan:
10. Sea of Fate (Orchestral Version)
11. Immortal New Reign
Limited deluxe digipak bonus tracks:
10. Labyrinth of Madness
11. Sea of Fate (Orchestral Version)
Lineup:
Fabio Lione – Voce
Luca Turilli – Chitarre
Alex Staropoli – Tastiere
Alex Holzwarth – Batteria
Patrick Guers – Basso