Recensione: The Fury

Di Mattia Gatti - 13 Aprile 2009 - 0:00
The Fury
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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65

Provenienti da Madrid e qui alla loro seconda prova, la prima su Noisehead, gli Enemy Of Myself ci deliziano con un death metal melodico dichiaratamente ispirato a mostri sacri quali In Flames e Dark tranquillity, non disdegnando la contaminazione “-core” che tanto “fa glamour” al giorno d’oggi.

Che dire dunque di questo giovane quintetto madrileno? Purtroppo niente che non sia già stato detto per altri mille gruppi. L’innovazione in casa “E.O.M” (mi si passi l’acronimo) non sembra certo essere ospite gradito; giri di chitarra stra-utilizzati e potenzialmente ritrovabili in qualsiasi album delle band affermate di cui sopra, parti vocali al limite del fastidioso nello screaming (si ascolti la seconda traccia per capire cosa intendo) e mai del tutto convincenti, patterns batteristici non proprio originali ma relegati all’ottica del compitino da terza media.

Dunque è tutto da buttare? No, assolutamente. In fondo trovare un gruppo davvero innovativo al giorno d’oggi non è cosa estremamente facile o frequente, anzi.. Quindi nell’attesa di qualcosa che increspi la superficie dell’acqua perchè non rilassarci con un pò di innocuo death melodico, discretamente suonato e ben inquadrato nel suo filone di appartenenza?

Abbandonate certe velleità di innovazione l’ascolto di questo “The Fury” scorrerà dunque via liscio, indisturbato nel suo incedere sornione e rufianotto.. Facilmente vi farete ammaliare dalla “commercialità” di “My Little Eye”, con le sue voci pulite e il suo refrain easy-listening, altrettanto facilmente cederete all’headbanging sul riff incalzante (uno dei pochi davvero riusciti, a parere di chi scrive) di “Corpse Flies”.

Fatico a trovare altre tracks da consigliare come peculiari, vista la sostanziale identicità nella matrice di più o meno tutti i pezzi, cosa che rende il platter monolitico nelle sue potenzialità d’ascolto ma comunque gustoso e scorrevole se assaporato nella sua interezza senza starci troppo a pensare. Forse, a voler essere precisi, l’unica variazione riscontrabile nella piatta tracklist la si può notare nell’ottava a e nona traccia, banalotti proclami metal-core tuttavia abbastanza diretti da meritarsi una, seppur piccolissima, nota di merito(sorvolando sulla già citata voce, in certi punti davvero fastidiosa).

Insomma, stiamo parlando di un lavoro che in fin dei conti non vi riserverà sorprese di sorta, non vi cambierà musicalmente la vita, ma vi appagherà per qualche ascolto disimpegnato e disincantato con i suoi clichè metal-core melodici e le sue innocue velleità per un totale di 46 minuti affogati nell’ignavia.. Nell’attesa di qualcuno che abbia da dire qualcosa di davvero originale.

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Tracklist:
01. Whirlwinds And Tornadoes
02. For Time Immortal
05. As She Sleeps
04. Corpse Files
05. My Little Eye
06. Eternal Torment
07. The Fury Within
08. Evil Heredity
09. Poisoned Arrows
10. When It Rains
11. Scar

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Genere:
Anno: 2008
65