Recensione: The Great Acceleration
L’uomo ha sempre vissuto lottando contro il trascorrere del tempo: per una questione di mera sopravvivenza, come ai suoi albori, quando doveva cacciare o difendersi, oppure per ottenere più potere e controllo possibile, come dimostra lo sviluppo esponenziale del progresso dopo la rivoluzione industriale.
Crescita che deve essere sempre più veloce, a volte ritenuta necessaria senza valutarne la convenienza, tante volte senza tenere conto delle conseguenze e dei rischi derivanti … (chi ha inventato la nave ha, in effetti, inventato anche il naufragio). La società vuole progredire cercando di battere il tempo, di comprimerlo, diventandone però schiava.
In altre parole è la velocità che governa il mondo.
La disciplina che studia i fenomeni sociali dal punto di vista della velocità è la dromologia, così definita dal filosofo Paul Virilio (1932-2018).
I danesi Terminalist seguono questa teoria, amplificandone i concetti attraverso l’unione con l’ipotesi fantascientifica del viaggio verso altri pianeti, dopo l’abbandono del nostro mondo ormai al collasso.
Il risultato è critica sociale bella e buona e pessimismo nei confronti del futuro, affrontata con esempi relativamente originali, ma al pari di chi esprime il proprio risentimento verso i disastri ecologici, gli abusi di potere e la corruzione politica. Roba da Thrasher!
Appunto: il quartetto suona un Thrash tecnico pesante ed aggressivo, incrociato con linee progressive sofisticate e con qualcosa di più diabolico e velenoso, influenze principali Voivod, Vektor e Watchtower.
Loro lo chiamano ‘Hyperthrash’ … io personalmente, sentito il loro album di debutto ‘The Great Acceleration’, preferisco definirlo un ‘buon’ Thrash Metal relativamente moderno pur se ancorato al passato, che, con il bilanciamento di più elementi estremi, riesce a colpire a dovere e a suscitare intense emozioni. Niente di originale però, tutta roba già fatta cucita assieme … non si può parlare di un nuovo genere …
Di un buon lavoro, però, sì.
I pezzi che compongono l’album, disponibile dal 7 maggio 2021 via Indisciplinarian, sono cinque, per un totale di circa trentacinque minuti.
E’ inutile dire che è la velocità la caratteristica che domina gli spartiti, ma non quella smodata alla Nuclear Assault od alla S.O.D., come il termine ‘Hyperthrash’ potrebbe suggerire. E’ qualcosa di più ‘controllato’ e studiato, che cerca di entrarti dentro scavando nel tuo animo più che a stenderti con una clava.
E’ un attacco sonico celebrale, continuo ed ansiogeno, rafforzato da potenti stacchi e rallentamenti, una voce ringhiosa e prepotente, colpi di blast beat micidiali, un lavoro di chitarra rovente e chirurgico ed una ritmica densa ed impenetrabile, che scatena rabbia ma anche le stesse emozioni che si patiscono affrontando un viaggio con destinazione incerta.
C’è tanta varietà compositiva: ‘Relentless Alteration’ è un pezzo relativamente breve (non raggiunge i quattro minuti) ma completo e concreto che rappresenta bene il duro carattere del combo, ‘Terminal Dispatch’ vede l’intromissione di uno spettrale giro di danza che tramuta la furia in ansia malinconica, mentre ‘Invention of the Shipwreck’ è una moderna suite di quasi undici minuti, dal tiro dinamico, dai continui capovolgimenti e cambi di scena.
‘Estranged Reflection’ è un pezzo interessante che tende ad uscire dagli schemi, con i suoi arpeggi oscuri, le sue linee profonde e dense e le tante sfumature; i Terminalist esplorano parecchi territori …
Chiude la seconda suite ‘Dromocracy’: superiore ai nove minuti è una cavalcata imperiosa il cui finale trasporta verso l’incognito.
‘The Great Acceleration’ è stato prodotto da Lasse Ballade (Konvent, Alkymist, Deiquisitor) presso i suoi studi di Copenhagen ed è stato masterizzato da V. Santura (Triptykon, Dark Fortress) al Woodshed Studio in Germania.
L’emblematico l’artwork è stato disegnato da Ryan T. Hancock.
‘The Great Acceleration’ è un ottimo inizio e mostra una band che sa quello che fa e che ha ottimi numeri per andare avanti. Assolutamente da ascoltare, magari con un po’ di calma ed a più riprese. Le emozioni non mancheranno. Molto Bravi!
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