Recensione: The Idol
Dopo diverse vicissitudini discografiche i britannici Elixir sono riusciti a dare alle stampe il loro nuovo platter ufficiale “The idol”, la band è un vero colosso della NWOBHM e dopo lunghi anni di silenzio sembrano spazzate via le difficoltà del passato in favore di una ritrovata e sincera attitudine metal.
Qualcuno tra voi, i più svegli ed esperti, potrebbe aver da ridire in merito alla pubblicazione di “The idol”, in effeti la band ha distribuito in maniera artigianale questo disco tramite il suo sito, quindi da diverso tempo se ne trovano copie in giro per l’Europa ma solo in queste settimane la Hellion in collaborazione con Cold Town Records ha deciso di distribuire in maneira ufficiale e professionale questo disco. La Hellion ha anche messo a disposizione del pubblico una nuova e differente copertina, lo dico giusto per dover di cronaca. Quello che maggiormente ci interessa è la bontà dell’heavy metal classico contenuto in questo lavoro, gli Elixir sono nuovamente autori di un disco coinvolgente e affilato che ripercorre i canoni della NWOBHM riletti in chiave moderna ma mai snaturati. Aspettatevi pezzi ispirati e dal forte appeal live, ogni composizione del nuvo disco colpisce nel segno fin dal primo passaggio e non delude le aspettative degli ascoltatori più fedeli della band. La produzione si muove su canoni classici affidando alle chitarre un ruolo da protagoniste nel sound della band britannica. Non deludono nemmeno le ottime parti vocali di Paul Taylor che come sempre è autore di una prestazione maiuscola e tagliente. Dimenticatevi influenze power e il sound imperante nella attuale scena europea perchè gli Elixir attingono a piene mani dalla tradizione passata del metal britannico e difendono con coraggio gli stilemi integerrimi di quegli anni lontani. Credo che un disco come “The idol” vada considerato dal pubblico più esperto ed esigente ma anche dai più giovani che hanno una possibilità imperdibile di assaporare il sound di una band davvero importante nel panorama metal storico.
Il riffing frontale e trascinante della title track introduce il disco nella migliore delle maniere, subito gli Elixir appaiono sobri ed efficaci come ai vecchi tempi. Le strutture ritmiche ispirate della successiva “Devil rider” ci portano nel cuore del sound inglese degli anni della New Wave, siamo al cospetto di un brano veramente molto riuscito e convincente. Il disco prosegue inarrestabile con “Born to die” e “The storm” entrambi pezzi giocati su riff di chitarra frontali, una scelta azzeccata che distingue gli Elixir dalla marea delle band europee che giocano a chi sforna la produzione più pomposa e sinfonica. Ancora ottime parti di chitarra ritmica alternate a linee vocali taglienti come rasoi nelle successive “Deal with the devil” e “Playing with fire” entrambe incentrate su strutture semplici ma ispirate e vincenti. La conclusiva “Moonlight” non si sposta dalle precedenti composizioni presentando però un mood più oscuro e malvagio, ancora una volta gli Elixir centrano in pieno il bersaglio sfornando un pezzo travolgente.
Direi che per gli amanti del metal classico qui c’è parecchia carne al fuoco, certamente ad alcuni gli Elixir possono sembrare anacronistici ma con un disco come “The idol” la band inglese ha confermanto in pieno la sua attitudine metal, la sua voglia di suonare in maniera sincera e integerrima. Un esempio di coerenza che può solo rendere felice ogni vero metallaro che si rispetti. Altro che Nightwish e Nightwish….. il metal è qui belli!!!!
1. The Idol
2. Devil Rider
3. Born to Die
4. The Storm
5. Born Loser
6. Deal with the Devil
7. Playing with Fire
8. Death Dealer
9. Moonlight