Recensione: The James Rivera Legacy

Di Beppe Diana - 4 Gennaio 2002 - 0:00
The James Rivera Legacy
Band: Helstar
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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75

Helstar
The James Rivera legacy (Iron Glory)
Sembra proprio che non ci debba essere un’attimo di tregua per le sempre più strette risorse economiche di noi poveri amanti del classic/power statunitense, infatti è ancora una volta la mai doma Iron Glory, a raccogliere sotto le proprie ali protrettrici un altro pezzo di storia del metal made in USA che risponde al nome di Helstar.

Ad essere sinceri non si tratta di un album nuovo di zecca, ma bensì di una raccolta di brani mai pubblicati prima, tratti per lo più da demo e sessions varie, che se non altro faranno la felicità dei fans più sfegatati del combo capitanato dall’indomabile James Rivera. Chi ha avuto la fortuna di vedere quest’anno la band in azione, su uno dei palchi principali del Bang your head festivals, forse si sarà accorto che i nostri si sono presentati al proprio pubblico con una formazione rimaneggiata priva della grinta e del dinamismo del talentuoso chitarrista Larry Barragan co-fondatore della band. Eh si, la storia degli Helstar non è mai stata cosa facile, e se da una parte i nostri sono riusciti a pubblicare quattro album in poco più di cinque anni, dall’altra non hanno mai potuto contare su una line-up solida e stabile, che ha più volte minato la carriera artistica della band fino a stroncarla definitivamente. Anche se da un mio personale parere, ritengo il quintetto texano non proprio fondamentale per l’evoluzione della scena americana degli eighties, è fuori dubbio non attribuire il giusto valore ad una band che ha sempre dovuto combattere a denti stretti pur di potersi esprimere al pieno delle proprie possibilità artistiche.

Beh, diciamo anche che gli Helstar ce l’hanno messa sempre tutta per rendere il proprio cammino sempre più impervio facendosi fautori di un metal personalissimo e a tratti complesso, che mescolava influenze provenienti da un certo heavy americano, con riminiscenze vicine agli Iron Maiden degli esordi. “The James Rivera legacy” si divide sostanzialmente in due parti, la prima delle quali ci offre una serie di brani registrati dagli Helstar durante la sessione di registrazione dello splendido “Nosferatu”, edito dalla Metal Blade nel 1989, mentre la seconda parte del disco ha il pregio di ripescare dal dimenticatoio nientemeno che il demo dei Vigilante, il combo messo su dallo stesso Rivera quando ancora una volta la band madre si era dissolta nel nulla. L’attacco è affidato a “Sirens of the sun” che ad una intro molto pacata e d’amtosfera, contappone delle sciabolate d’acciaio rovente con un James Rivera in grado di sbaragliare la concorrenza con un’ugola al vetriolo memore delle lezioni mpartite dai maestri King Diamond e Rob Halford.

Molto più delicata e sognante “Changless season” un brano arrangiato per sola voce e piano davvero toccante, mentre “Social Circle” e “Scalpel and skin” ci restituiscono una band davvero in forma smalliante fra echi di Anthrax (Spreding the disease) e Metal Church prima maniera. Ed è la volta del demo dei Vigilante il cui suono risentiva maggiormente di una componente speed/thrash molto anthraxiana come è possibile evincere su “Sinister deity” un brano dotato di acellerazioni veramente al cardiopalma, e “Rage in the wind” porta marchiata a fuoco le atmosfere pacate tanto care agli Helstar, la grandiosa “Black silhouette skies”, come la stessa “Lost to be found (found to be lost)”, sarà adirittura ripresa dal combo texano sull’album di ritorno ” Multiples of black” marchiato Metal Blade.

Questo è sicuramente un album dedicato ai fans più sfegatati della band, ovvero per tutti quelli che vogliono avere tutto ma proprio tutto di James e soci, per i nuvo cultori invece consiglierei l’acquisto di “Nosferatu” o meglio “A distant Thunder”!!!!

Tracklist:

1.Sirens Of The Sun
2.Changeless Season
3.Social Circle
4.Scalpel And The Skin
5.Sinister Deity
6.Rage In The Wind
7.Black Silhoutte Skies
8.Nightmare Extraordinaire
9.Changeless Season
10.Lost To Be Found, Lost To Be Found

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