Recensione: The Last Bewichment
Nudi e veloci su un lago di ghiaccio, strisciando a contatto dei brani di questo disco francese sublime ed inaspettato allo stesso momento; un ghiaccio incandescente che taglia e brucia al solo sfiorarsi, tutto quello che mi viene in mente ascoltando l’ultima incisione nella carne di questi otto mostri rivoluzionari. Un vero e proprio capolavoro pieno di spunti originali e indirizzi personali, ma anche ibrida valle d’ispirazione che dall’alto si scioglie con il nome Therion.
Ecco che con una parola avrete già capito di cosa sto parlando. Strepitosa la performance alla batteria di Garlic che con grande maestria stabilisce dall’inizio le regole del gioco accompagnando le voci angeliche di due ragazze veramente abili. Krysten e Ohra contribuiscono con la loro voce e più di qualsiasi altro strumento a definire le atmosfere su cui questo gruppo fa perno, attraverso sapienti linee corali accuratamente studiate. Per non parlare poi della voce micidiale di Jarlaath, capostipite del gruppo insieme alla chitarra di Dorian, che tra l’altro registra in questo stesso album le varie parti di accompagnamento con oboe.
Inserito il disco sarà quasi come entrare all’interno di una colonna sonora, di quelle da premio oscar. Dopo la registrazione di tre brani demo la label Season Of Mist coglie fra le braccia questo splendido gioiello francese, basterà essere catturati dalla foga di Neutral per capire il motivo. Un fiume di energia in piena che vanta la presenza uno squadrone d’attacco di certo non paragonabile alla consistenza numerica degli Haggard ma sicuramente molto vicina.
The Last Bewichment è il brano maggiormente pieno di feeling ed emozione come per buona tradizione: un pianoforte di lacrime apre la scena ad una nuova estenuante ricerca delle atmosfere barocche del XVIII secolo. Il pianoforte insiste fino alla fine mentre le chitarre cominciano ad assimilare una ben precisa personalità all’interno del disco, complimenti anche ad un produttore d’eccezione come Terje Refsnes (Sins Of Thy Beloved, Tristania).
Dio quanto mi piace il basso suonato da Agon in Insurrection. In questa traccia un riff esaltante e semplice conduce ad uno screaming diabolico e maledetto. Questa sicuramente la canzone più divertente del Cd mentre se ancora non siete sazi il momento di Testament sarà persino in grado di offrirvi la definizione del termine atmosfera: voci delicate, tastiere, violini nella song di maggior durata.
Con la potenza sonora di A Torrent of Fears i Penumbra dimostrano di possedere ogni requisito necessario a sbancare i botteghini, non solo francesi, del metal panorama grazie alla loro impetuosa colonna sonora coronata da questa prima, completa, ufficiale uscita. Avete un debole per i gruppi più famosi sopra citati? L’acquisto di questo disco non potrà che essere una grande rivelazione, parola di Onirica.
Classic, Choir, Metal: questa la formula magica.
ADDITIONAL MUSICIANS:
Choir (8 musicians)
Classical String Quartet
TrackList:
1. Neutral
2. Priestess Of My Dreams
3. The Last Bewitchement
4. Moaning On Earth
5. Insurrection
6. Testament
7. The Young Martyr
8. A Torrent Of Fears
9. Pie Jesu