Recensione: The Last Scratch (40th Anniversary)
Fingernails ultimo atto.
Dopo oltre quarant’anni di milizia attiva, per la precisione quarantuno, si ferma per sempre la macchina da guerra allestita da Maurizio “Angus” Bidoli nata nel 1981. Per sempre? (qui sua intervista).
The Last Scratch (40th Anniversary) è la risultante di una carriera tutta sudore, borchie (anche nel cervello) e Acciaio.
La mazzata definitiva al progetto l’ha fornita la dipartita inaspettata di Marco “Bomber” Santoni, l’anno scorso, bassista e all’occasione anche cantante, sodale di Bidoli sebbene in modalità discontinua.
Il Cd, griffato Blasphemous Art Productions, si snoda lungo tredici pezzi per 52 minuti di musica.
Ad accompagnarlo un libretto di dodici pagine con il testo di qualche pezzo, alcune foto della band e tre facciate di testamento spirituale a cura di Maurizio Bidoli.
Attendersi novità eclatanti dai Fingernails a lievllo musicale equivale a quando si sperava (si sperava???), a suo tempo, di trovare chissà quale cambiamento nel nuovo disco dei Motörhead.
Alla voce si alternano Bidoli e Santoni, ma il risultato non cambia di molto.
Da “Infected” a “Bomber’s Last Scratch” è un susseguirsi di mazzate di sporco e rozzo heavy metal dal retrogusto punk con Lem da lassù ad aleggiare sulle trame di Angus (chitarra e voce), Bomber (basso e voce) e Luca “The Filter” Cetroni (batteria).
La traccia numero 13, “Bomber’s Last Scratch” è l’ultima registrazione di Bomber della storia.
La produzione, che potrebbe essere bombastica, non lo è.
The Last Scratch: tredici schegge di acciaio sferragliante in piena tradizione Fingernails.
Nulla di nuovo sul fronte occidentale.
Grazie per tutti questi anni di “ignoranza” metallica, Fingernails.
Ci mancherete.
Orders & Info Release: blasphemousart@libero.it
PS: lo stile in modalità “sentenza” della recensione è esplicitamente voluto.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
![Fingernails [Reissue]](/data/thumbs/4/1/9/186bbc33a005901a4b46004ebf9fd5cb0.jpg)
