Recensione: The Last Viking
Eccoci di fronte ad un nuovo disco targato Johansson Brothers, che con questo (ovviamente tralasciando le miriadi di collaborazioni) tagliano il traguardo del quarto disco, dopo il primo omonimo del 1994, “Sonic Winter” del 1996 e “Heavy Machinery” del 1997 (in collaborazione con Allan Holdsworth). Ci si aspetterebbe, dopo l’ultimo disco, un album che ne seguisse la scia musicale, e quindi credevo di trovarmi davanti un altro cd dalla marcata impronta fusion; invece mi sono dovuto ricredere! Infatti questo “The Last Viking” si muove su coordinate del tutto diverse, a cominciare dal fatto che non si tratta di un disco strumentale (su 11 tracce, 9 sono cantate), per passare poi alla line-up che vede, oltre a Jens e Anders Johansson alle tastiere e alla batteria rispettivamente, Michael Romeo dei Symphony X alle chitarre e al basso, e Göran Edman alla voce, che i più attenti di voi ricorderanno come cantante di sua maestà Yngwie J. Malmsteen su “Eclipse” del 1990 e “Fire & Ice” del 1992. Con un ensemble del genere i fratelli Johansson danno vita ad un disco fortemente power-oriented, con vaghe incursioni in strutture ritmico-melodiche care al prog, che risulta senz’altro più godibile, almeno al sottoscritto, del suo predecessore.
La prima traccia è la title-track, condotta da un riff decisamente particolare di hammond partorito dalla mente assolutamente eclettica del buon Jens, e si snoda su tempi medi, doppia cassa continua e progressioni di accordi decisamente neoclassiche. Con la seconda traccia “Burning Eyes” ci spostiamo su territori più veloci e classicamente power; ancora una volta sono le tastiere a dettare i tempi e le melodie del brano (come succederà praticamente per tutte le tracce del disco), anche se c’è da dire che le melodie vocali non seguono i classici canoni power (pur restando su registri alti), ma ricordano il Malmsteen più hard rock-oriented e i Queen. “Valhall Shuffle” è il primo strumentale, che alterna strofe dall’atmosfera coinvolgente a interludi intarsiati di fraseggi baroccheggianti. La quarta traccia “Fading Away” è una ballad “sanza infamia e sanza lode”, per citare Dante; si lascia ascoltare tranquillamente, ma non lascia assolutamente il segno. “Forest Song” si configura come canzone più happy del disco, introdotta da un riff di tastiere bizzarro e decisamente “maggiore”, sottolineato da fiati sintetici in pieno stile “The Final Countdown”. Con “Samurai” si tocca quello che per me è l’apice del disco: tempi serrati, melodie piacevolissime (ma non stucchevoli), doppia cassa a manetta e testo epicheggiante. In poche parole un classicissimo pezzo power-speed, che non avrebbe assolutamente sfigurato nel songbook di gruppi quali gli Stratvarius, tanto per fare un esempio. “Close To You” è un altro up-tempo, che aspira alla qualifica di anthem immortale, o giù di lì, mancandola di pochissimo; tra parentesi è uno dei pochi brani all’interno del disco dove il buon Romeo può sfoggiare la sua immensa tecnica con un assolo/sfida all’ultima nota con Jens Johansson! La penultima traccia “Winter Battle” è introdotta da un pachidermico riffone di chitarra, che si annuncia come ipotetica avanguardia di un assalto sonoro in piena regola, e invece…il brano si stempera in tortuosi passaggi pseudo-sinfonici, per poi riprendere leggermente quota quando riparte il già citato riffone, debitamente contornato di assoli. La traccia conclusiva “Alone” è un altro brano dall’incedere cadenzato, che suppongo voglia trasmettere un’atmosfera intimista, ma anche in questo caso ci riesce solo a tratti.
Per concludere un disco assolutamente ben suonato, e vorrei poter aggiungere assolutamente ben composto, ma purtroppo ci sono diversi brani che, a parer mio, stentano a decollare, pur attestandosi sopra la soglia della sufficienza. Un ascolto consigliato per lo più agli amanti dei virtuosismi tastieristici e ai fan sfegatati dei fratelli Johansson.
Tracklist:
1 – The Last Viking
2 – Burning Eyes
3 – Valhall Scuffle (instrumental)
4 – Fading Away
5 – Forest Song
6 – In The Mirror
7 – Samurai (Japanese Bonus Track)
8 – Close To You
9 – Carry Me
10 – Winter Battle
11 – Alone