Recensione: The Legion of the Storm

Di Alessandro Calvi - 18 Febbraio 2005 - 0:00
The Legion of the Storm
Band: Hellstorm
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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72

Arriva a noi con un paio d’anni di ritardo questo demo degli Hellstorm, ed è veramente un tuffo nel passato. Ma non a qualche anno fa, si tratta un tuffo che ci riporta direttamente al thrash puro e granitico della metà degli anni ’80. A dir la verità anche parlare di “demo” non sarebbe propriamente esatto, perchè con le sue undici tracce e i suoi quasi quarantacinque minuti di durata, questo cd andrebbe probabilmente considerato a tutti gli effetti come un album autoprodotto.

Le undici canzoni che compongono questo disco trovano tutte posto in una sorta di lungo concept di base semi religiosa, ispirato da immagini da fine del mondo, con lo scontro tra le forze del bene e del male. Il genere umano, incarnato dai musicisti del gruppo, resta nel mezzo ad osservare questi eserciti che si scontrano nel cielo, ma non vi dirò quale dei due schieramenti ne ottiene i favori.
L’album si apre con un breve brano d’atmosfera, si tratta dell’unica composizione in cui compare anche la tastiera, il resto del cd è affidato esclusivamente a chitarre, basso, batteria e voce. In “The Coming of Shadows” compare anche una voce narrante che introduce il tema del disco, subito dopo tocca a “Killed Equilibrium” aprire sul serio le danze.
Come si diceva inizialmente il genere proposto dagli Hellstorm è un thrash/death, di chiara influenza ottantiana, con ispirazione probabilmente a gruppi come Kreator, Slayer e Venom. Ciò che ci si deve quindi aspettare, e non si rimarrebbe certo delusi in questo caso, è un assalto sonoro in piena regola con la voce che rimane a metà tra un cantato aggressivo e un growl abbastanza leggero.
Merita sicuramente una citazione la terza traccia “Under a Stormy Sky”, una delle song probabilmente più aggressive e veloci del disco, di sicuro impatto, trascinante e coinvolgente, così come pure “Shadows of the Unknown”, brano già precedentemente registrato dalla band in occasione di un miniCD e qui riproposto, si segnala soprattutto per lo stacco atmosferico centrale con la voce pulita accompagnata da un arpeggio di chitarra.
Subito dopo abbiamo a che fare con “The Cursed Circle”, la canzone che nelle intenzioni della band avrebbe dovuto suonare come la più veloce e indiavolata dell’album, e obiettivamente devo dire che hanno conseguito il loro obiettivo.
Molto bella è anche “The Dark Side”, una canzone che si discosta un po’ dal sound tipico di questa band, per puntare su riff più lenti e ossessivi, dando in generale al brano un suono più oscuro come lo stesso titolo richiede.
A chiudere l’album troviamo tre canzoni che sono praticamente legate l’una all’altra e potrebbero benissimo essere considerate come una sola dato sfumano l’una nell’altra. Tre canzoni che sono un po’ una sorta di “summa” delle capacità compositive della band e ne illustrano egregiamente le qualità.

Per quanto riguarda la produzione, bisogna ammettere che dal punto di vista degli strumenti non è stato fatto un brutto lavoro, anche se con un po’ di inevitabile rumore di fondo, i volumi sono stati mixati bene e chitarre, basso e batteria hanno ognuno il giusto peso nel sound della band. Lascia un po’ a desiderare invece la registrazione della voce che ha un sacco di rumore di fondo in più rispetto agli altri strumenti risultandone quindi quasi soffocata e perdendo in questo modo gran parte della sua carica.
Dal punto di vista grafico invece mi sentirei di fare davvero i miei complimenti a Giulio Camagni, autore dell’enorme acquerello che compone l’artwork del libretto che in pratica si apre come un poster a mostrare tutta l’immagine, davvero bella.

Per concludere si tratta di un lunghissimo album che naturalmente soffre di tutte quelle pecche legate all’autoproduzione, ma che proprio per questo fa apprezzare ancora di più tutto l’impegno profuso dai musicisti per riuscire a realizzarlo. Un disco che comunque sicuramente non dispiacerà agli amanti del thrash-death di pura marca ottantiana.

Tracklist:
01 The Coming of Shadows
02 Killed Equilibrium
03 Under a Stormy Sky
04 Across the Land of Grey
05 Shadows of Unknown
06 The Cursed Circle
07 Doomed by the Moon
08 The Dark Side
09 Fire of Terror
10 Song of Twilight
11 The Legion of the Storm

Alex “Engash-Krul” Calvi

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