Recensione: The Löst Tapes
Cosa si può dire di una raccolta monumentale di registrazioni live dei Motörhead? Tutto e niente, non è davvero facile parlarne perché da un punto di vista può essere vista come una mera operazione commerciale ai danni del portafoglio dei collezionisti più accaniti, da un altro invece è doveroso che vecchie e nuove generazioni di fan ascoltino con le proprie orecchie cosa produceva sul palco questa micidiale macchina da guerra rock’n’roll.
Spulciando qua e là tra i più noti online store, notiamo che il prezzo per acquistare questo box-set non è in fondo esorbitante, dunque diamo un’occhiata a cosa contiene per capire cosa offre il colosso BMG ai fan di Lemmy. Il comunicato stampa recita, parole testuali: «Musicassette. Le ricordate? Quegli oggetti con le doppie bobine e un sacco di larghi nastri di plastica marrone per la registrazione, che di tanto in tanto si dipanavano e penzolavano fuori dal loro guscio, richiedendo una matita e un polso fermo per farli tornare al loro posto?». Ed è proprio l’estetica retro delle cassette a connotare l’artwork di questo bel cofanetto, insieme naturalmente a quella delle vere e proprie bobine il cul nastro catturava il potente sound della band direttamente dal mixer. Con tanto di titoli vergati a pennarello su nastro isolante bianco.
Il lavoro di digitalizzazione dei concerti è davvero encomiabile e restituisce ricordi indelebili a chi ha avuto la fortuna di assistervi e una preziosa testimonianza a chi vuole avvicinarsi ora alle performance del vivo dei Motörhead. Le date storicizzate in questo lavoro sono cinque e coprono quattro decadi: Live at Sala Aqualung, Madrid, 1st June 1995 – Live at University of East Anglia, Norwich, 18th October 1998 – Live at KB Hallen, Malmö, 17th November 2000 – Live at Sporthalle, Heilbronn, 29th December 1984 – Live at Download Festival, Donington, England, June 13, 2008. Interessante il fatto che quest’ultimo concerto sia stato anche stampato su un bellissimo doppio vinile giallo.
Le tracklist non riservano sorprese, naturalmente tutti i classici sono presenti e ciò che esula dai cavalli di battaglia è contestualizzato dal periodo storico della performance, vedi la potentissima versione di ‘God Save The Queen’ dell’anno 2000. Interessantissima la cover – incattivita a dovere ma completa di synth psichedelico – di ‘Silver Machine’, brano del 1972 degli eroi dello space rock Hawkwind, nei quali militava Lemmy prima di formare i Motörhead. Il periodo storico dei concerti determina ovviamente anche la formazione della band, più “sporca” e rock’n’roll nel 1984, più potente e violenta dopo il 1995 quando il dimissionario batterista di King Diamond, Mikkey Dee, diventerà la macchina da guerra della band inglese (a questo proposito suggeriamo l’ascolto del drum solo presente sul disco numero 1!).
The Löst Tapes è dunque una testimonianza analogica che non mancherà di soddisfare nuovi e vecchi fan del troppo presto (!!!) compianto mr. Kilminster, che ringraziamo per aver tenuto da parte questi preziosi nastri.