Recensione: The Magnificent

Di Fabio Vellata - 12 Novembre 2011 - 0:00
The Magnificent
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Anno: 2011
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87

Il bisogno d’iniziare una recensione con la solita e pure un po’ tediosa litania sulla qualità ed il valore scandinavo in campi rock melodici, diciamoci la verità, non lo sentiamo più.
Ormai, è un po’ come parlare dell’acqua nel mare o delle nuvole in cielo: siamo nel campo dello scontato e pressoché naturale. Una cosa che non sorprende praticamente più nessuno tra coloro che, almeno un po’, si dicano frequentatori delle scene AOR / Hard Rock.

Non desta stupore quindi, scoprire come l’ennesima “big melodic sensation” targata Frontiers arrivi proprio dalle fredde e lontane terre a ridosso del circolo polare, portando con se tutti gli ingredienti che, immancabilmente, hanno scandito i tempi recenti al ritmo d’uscite di valore e dischi di alto livello. Materiale per lo più d’eccellente fattura, costruito con suoni capaci di innestarsi in modo sempre garbato e convincente all’interno di uno scenario rock debitore agli anni ottanta, seppure moderno e dall’appeal per nulla stantio ed ammuffito.
La formula vincente questa volta, ce la recapitano due musicisti di buona esperienza e bravura, già piuttosto noti in ambiti leggermente discostati da quelli del rock melodico. Mikael Eriksen, norvegese, singer di professione e frontman degli ottimi Circus Maximus e Torsti Spoof, chitarrista rinomato per la militanza nei finlandesi Leverage, rappresentano l’anima di un nuovo side project dall’appellativo altisonante e già di per sé, ambizioso: The Magnificent, Il “Magnifico”.
Tante volte è accaduto che ai nomi ed ai proclami abbiano fatto seguito esiti per lo meno discutibili. Beh, per somma fortuna, stavolta è tutto vero: magnifico il nome del gruppo e magnifica la musica contenuta nell’omonimo disco d’esordio, uno di quei regalini “pre natalizi” che sanno far la gioia di chi apprezza cose di questo tipo.

Piazzati al crocevia tra la grandeur scintillante dei fenomenali Brother Firetribe, la coralità degli Europe di “The Final Countdown” e la ricerca melodica del rock americano di trent’anni fa – con Journey e Foreigner in testa – la coppia di artisti nordici non ha fatto altro che rendere reale, ancora una volta, il proposito che di solito anima progetti di simile estrazione, fornendo un taglio attuale e modernizzato a strutture musicali già risapute e sfruttate a lungo. Senza però, mai perdere di vista quello stile tipico che si riconnette ad un modo tutto scandinavo di trattare la “materia” rock, ricco di un flavour inconfondibile che sa farsi riconoscere nel taglio melodico e negli arrangiamenti, spesso sfarzosi, di atmosfere luccicanti ed impreziosite di eleganza innata.
Trame e soluzioni che non hanno il marchio della novità pertanto ma che, per distaccarsi dalla banalità di cose arcinote ed a rischio di inconsistenza artistica, chiamano in causa un fattore discriminante, fondamentale ed insormontabile: il talento.

E di talento, mescolato ad intuizioni felici, senso per la melodia, gusto per i refrain e per suoni coinvolgenti, Eriksen e Spoof dimostrano di averne a bizzeffe. Come si direbbe in termini colloquiali: “da venderne al mercato”.
Il disco, già ad un primo e fuggevole ascolto, lascia trasparire una persistente sensazione di classe e raffinatezza, frammista a cori e ritornelli pronti per conficcarsi nella memoria. Nel successivo approfondimento – merito di qualche ulteriore passaggio ben meditato – l’apprezzare un songwriting frizzante ma per nulla dozzinale, la puntualità di assolo mai lanciati a sproposito e l’energico dinamismo di brani che riescono a colpire con semplicità e freschezza, diventa tuttavia un esercizio piacevole quanto assolutamente immediato, foriero di applausi per un binomio di artisti che ha condensato in dodici canzoni un distillato di musica vitale, pulsante e spesso gioiosa.
Accade così che da brani come “Cheated By Love”, “Memories”, “Love’s On The Line”, “Smoke & Fire” ed ancora, “Holding on To Your Love” e “If It Takes All Night”, derivino in modo del tutto inatteso, alcune delle emozioni più belle assaporate in questo 2011 giunto quasi alla conclusione che, proprio come accaduto lo scorso anno con i Vega, offre proprio negli ultimi mesi, uno dei capitoli migliori del periodo.

Un concentrato di bravura ed eleganza, in cui riconoscere echi di una grandezza artistica remota e tutti gli elementi di un prodotto realmente superiore.
I suoni e le melodie del rock di vecchia concezione, vestito di un alone tutto nord europeo nell’amalgamarne le caratteristiche e nel modo di porne in risalto gli aspetti migliori. Un tocco di Foreigner e Journey, un pizzichino lontano di Whitesnake e tanti Europe, mescolati con Leverage e Brother Firetribe.
Tutti ingredienti scelti e di prima qualità. Tutta roba buona che non può che condurre ad un risultato di alto profilo e di grande piacevolezza d’ascolto. Un balsamo per le orecchie!

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Tracklist:

01.    Holding On To Your Love;
02.    Cheated By Love;
03.    Memories;
04.    Angel;
05.    Satin & Lace;
06.    Love`s On The Line;
07.    Bullets;
08.    Smoke & Fire;
09.    Tired Of Dreaming;
10.    If It Takes All Night;
11.    Lost;
12.    Harvest Moon.

Line Up:

Michael Eriksen – Voce
Torsti Spoof – Chitarra / Basso / Tastiere / Cori
 
Rolf Pilve – Batteria
Sami Norbacka – Basso
Jukka Karinen – Tastiere
Antony Parviainen – Cori
 
Mats Haugen – Chitarra / Basso / Tastiere su “Memories”
Tommy Jacksonville – Batteria su “Memories”
 
Tuomas Heikkinen – Chitarre su “Satin & Lace”, “Bullets”, “Harvest Moon”

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