Recensione: The Neverending Sadness
I Nocturnia, band dell’hinterland milanese, mi si presentano nell’immediato in modo ottimo: il demo The Neverending Sadness è infatto fornito di un artwork semplice e forse non particolarmente originale, ma decisamente accattivante. Un modo per catturare da subito l’attenzione, giustificato poi dal contenuto del cd stesso.
Ma va detto che, come del resto molte autoproduzioni, le promesse sono mantenute a metà: se infatti il gruppo dimostra energia ed creatività da vendere, è anche vero che il tutto deve essere inquadrato in modo più maturo, entro coordinate che siano riconoscibili facilmente e limando le varie asperità. Tralasciando infatti la breve intro The Silence, il biglietto da visita migliore del disco è sicuramente la seconda Hate: un pezzo che in certi momenti (l’attacco specialmente) e per alcune caratteristiche (la sezione ritmica, il riffing) mi ha ricordato non poco il debut dei Dark Tranquillity, quello Skydancer da cui i Nocturnia sembrano aver tratto una certa ispirazione per il proprio sound. Ma la componente thrash del gruppo emerge in tutta la sua virulenza soprattutto nelle vocals di Faust (ecco, magari questo nickname l’ho giusto sentito qualche volta…), forse fin troppo: è infatti la componente che a mio parere maggiormente stona nel suono complessivo, amalgamandosi poco al buon riffing di chitarra.
Riffing che si mantiene su tenori non eccessivamente intricati, e che mostra ancora abbondantemente le radici del gruppo: i vecchi Metallica emergono su Bleeding Tears, pezzo veloce e d’impatto, ma anche nella atmosferica Fading: forse scritte in un periodi di influenza ancora pesante degli ex-thrashers americani, le 2 canzoni sono quelle che mostrano tutta la giovinezza (ma anche il genuino entusiasmo) del combo. Così come Betrayer, traccia che sarebbe ottima se condensasse le sue idee riducendo le parti strumentali, che appaiono davvero eccessive se rapportate alla presenza vocale: peccato, perchè i singoli riffs sono molto riusciti, ma ripetuti troppo a lungo.
Da rivedere quindi vari aspetti del lavoro dei Nocturnia, non ultima la registrazione, anche se si sa quanto su di essa si possa sorvolare, per un demo iniziale; buone idee, da incoraggiare, ma anche molto lavoro da fare ancora. Li aspettiamo sul prossimo lavoro.
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli
Tracklist:
1. The silence
2. Hate
3. Betrayer
4. Fading
5. Bleeding tears