Recensione: The Phoenix
Mastercastle è il nuovo progetto di Pier Gonella, versatile chitarrista ligure già noto per i propri trascorsi in band conosciute come Labyrinth, Necrodeath e Odyssea. Questa inedita avventura prende forma successivamente all’incontro del guitarist con la cantante Giorgia Gueglio. Da lì alcune collaborazioni e sperimentazioni che si sublimano nella creazione di un gruppo comprendente Steve Vawamas (Athlantis/Shadows Of Steel) al basso e, in qualità di special guest, Alessandro “Bix” Bissa (Vision Divine) dietro le pelli. Forti di un contratto con la label finlandese Lion Music i Nostri propongono dieci brani di heavy metal melodico con influenze neoclassiche. La durezza della chitarra di Pier Gonella e i lidi toccati dalla sezione ritmica dei Mastercastle non lascia scampo ad eventuali paragoni con gruppi del filone gotico/epico improntati sulle doti canore di una frontwoman. Quindi i vari e inevitabili accostamenti con gruppi del calibro di Lacuna Coil, Nightwish, Tarja Turunen ed Evanescence nascono naturalmente ma spesso e volentieri soccombono, in virtù di una proposta sufficientemente originale che potrebbe portare a delle evoluzioni interessanti per il futuro dei Mastercastle.
The Phoenix alterna momenti dolci – Words Are Swords, Princess Of Love -, con quest’ultima portatrice di un songwriting finissimo, esattamente come la song successiva (Space), ad altri dove l’attacco metallico trascende in urgenza primordiale, come tradizione ortodossa impone (The Phoenix, la title track). Lullaby Noir è una traccia celestiale che ricorda, per certi versi, sua maestà Doro Pesch, per via dell’impianto e dell’interpretazione passionale: chapeau! Greedy Blade tira la volata alla velocissima Dawn Of Promises, ingentilita dal suadente timbro della singer e si chiude con uno straclassico riff portante a la Scorpions(leggesi Blackout) che dà il via a Cradle Of Stone, un brano assolutamente in linea con le premesse scritte in testa alla recensione.
Da sottolineare la prova convincente di Giorgia Guelglio, sia per intensità che per versatilità, a suo agio nelle parti morbide tanto quanto nei passaggi aggressivi, che la candida fin d’ora fra le migliori cantanti made in Italy del 2009. Inutile rimarcare le doti artistiche di Pier Gonella, bravo quando c’è da “menare” così come in territori iper-tecnici di derivazione Malmsteeniana – le strumentali e illuminanti My Screams/Memories sono lì a dimostrarlo -. Il resto della line-up all’altezza, una produzione adeguata e la copertina intrigante chiudono in bella maniera il quadretto.
Mastercastle: una band da tenere sicuramente d’occhio d’ora in poi.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
01. “Words Are Swords”
02. “Princess Of Love”
03. “Space”
04. “My Screams”
05. “Lullaby Noir”
06. “The Phoenix”
07. “Greed Blade”
08. “Dawn Of Promises”
09. “Memories”
10. “Cradle Of Stone”
Line-up:
Pier Gonella (guitar)
Giorgia Gueglio (vocals)
Steve Vawamas (bass)
Alessandro Bissa (drums)