Recensione: The Prophecy
Disco d’esordio per i liguri Arca Hadian, band fondata nel 2015 dal chitarrista Federico Di Pane e dal cantante Carlo Faraci, ex-voce degli Odyssea di Pier Gonella (Mastercastle). Completano la lineup Patrizio Clerici al basso, Claudio Ruggieri alle tastiere ed il batterista dei Sadist Alessio Spallarossa. Con “The Prophecy” la band propone un power metal melodico in stile Masterplan, con venature prog-power di matrice tipicamente italica che ci rimanda direttamente agli anni d’oro del genere, quando band come i Labyrinth portavano il tricolore sulle alte vette dell’olimpo del metal. Missaggio e mastering sono invece opera di Simone Mularoni al Domination Sounds Studio di San Marino, da tempo indiscussa e prestigiosa garanzia di qualità nel mondo della produzione musicale. Per quanto il moniker Arca Hadian figuri tra gli esordienti, pertanto, la band si presenta con un’esperienza ed una maturità già ampiamente acquisita alle spalle, al servizio e sotto il vessillo di Underground Symphony.
Lo stereo si accende. Intro d’atmosfera che anticipa in un crescendo la melodia del brano successivo, il singolo “Waiting for the Light”, peraltro valorizzato da un ottimo video. Buono il climax di tonalità dalla strofa al ritornello, con gli ormai classici cambi di tempo fino all’epico attacco della doppia cassa, sempre apprezzabile la parte cantata su tastiera e ben dosate le proporzioni tra riffing roccioso e virtuosismi alla sei corde. Molto interessante ed intensa anche la power ballad malinconica “Savage Fury”, alla quale segue la veloce ed aggressiva “Lord of Sacrifice”, in cui Carlo Faraci, supportato da un’imponente sezione ritmica e da ottimi arrangiamenti domina la scena con grande capacità interpretativa.
Ottima anche la titletrack “The Prophecy”, epica e trascinante con la sua cavalcata. Il disco si chiude con un bel mid-tempo, “Dreamers Ride”, nel quale è presente anche del cantato femminile nella parte finale.
Bonus track la grandissima “Rising Force” del maestro Yngwie Malmsteen, interpretata qui con grande fedeltà, come doviziosamente meritato da un simile capolavoro.
“The Prophecy” è un disco suonato ad alti livelli, con un songwriting vario ed ispirato e diversi brani di qualità seppur facilmente assimilabili. Un disco che cresce con gli ascolti; ad ogni nuova avventura tra le note dell’album infatti vengono a galla piacevoli arrangiamenti e passaggi degni di nota, dalle tastiere di Claudio Ruggieri ai backing vocals al riffing. Nota d’onore al guitar-work tecnico e preciso di Federico Di Pane, estremamente godibile in numerose occasioni. A mio modesto parere restano un paio i punti deboli del lavoro: in primis manca forse il pezzone dal chorus trascinante che spesso fa da traino ad interi dischi power, inoltre alcune linee vocali sembrano talvolta essere fuori contesto, soprattutto nelle parti più basse.
Buona partenza per gli Arca Hadian, lanciati sul mercato con questo debut e pronti a solcare i mari del power-prog metal, forti della loro… prophecy of victory!
Luca “Montsteen” Montini