Recensione: The Razors Edge
Ecco irrompere nei ’90 gli AC/DC con The razors edge. Un album che mostra al mondo intero gli australiani ancora in ottima forma; non è infatti un caso che il grandioso Monster rock del ’92 è arrivato proprio dopo la pubblicazione di questo disco davvero pregevole. Ecco subito proposta una super Hit condannata a rimanere nella storia della formazione, Thunderstruck. Un lavoro di chitarra scorre veloce, e mentre arrivano basso e batteria il sussurro Thunder, Thunder, Thunder prende forza, e con esso il riffing delle chitarre che, finalmente, esplode lasciando in estasi, l’ascoltatore. Ma Fire your guns non dà nemmeno il tempo di assaporare del tutta l’opener, perché ci trascina in una tipica Hard Rock song, veloce e che mette in mostra un cantato senza pause e maledettamente riuscito del grande Brian. Moneytalks! Che triste verità. Una canzone dalle linee melodiche geniali nel coro da stadio e nel solos che catalizza l’attenzione con il suo ritmo cadenzato. Più cattiva e pericolosa la title track che quando la ascolto di sera da solo, non mi vergogno a dirlo, mi fa paura per le atmosfere tenebrose che nei primi minuti la caratterizzano. Più facile e allegra Mistress for Christmas, che ha come punto di forza il finale travolgente, con in primo piano la chitarra del minuscolo, maiuscolo per quanto riguarda le sue performances, Angus. Quando ascolto Rock your heart out mi viene voglia di saltare da una parte all’altra della stanza, dimenarmi, e alzare il volume dello stereo. Il lavoro di basso mi rapisce ogni volta, mentre il pezzo scorre veloce e senza intoppi. Altra super Hit è Are you ready che non lascia scampo nel riffing possente e nel chorus impreziosito dal grande contributo delle backing vocals. Pesante e granitica per tutta la sua durata Got you by the balls marcia con sonorità grezze e elementari, ma è di sicuro impatto fin dall’inizio. Gli AC/DC cambiano decisamente passo con la più facile e veloce Shot of love che vede gli australiani protagonisti in quello che sanno fare meglio: Hard Rock coinvolgente e semplice, di pregevole fattura. Let’s make it mi fa letteralmente impazzire per il breve, semplice, ma intenso solos finale. Goodbye and good riddance to bad luck è l’unica song invece che non mi ha colpito particolarmente; si lascia ascoltare ma ho preferito decisamente di più la scheggia finale If You dare, che dopo un inizio in sordina esplode. Parte il giro di chitarra mentre la voce di Brian stride nelle strofe per sfociare nel coro grandioso che ti invita, ti costringe, a cantarlo con tutto il fiato che hai in corpo. Gli AC/DC sono lassù dalla notte dei tempi e con questo The razors edge dimostrano di volerci stare ancora per un bel po’. Comprate ad occhi chiusi!
Tracklist :
1) Thunderstruck
2) Fire your guns
3) Moneytalks
4) The razors edge
5) Mistress fro Christmas
6) Rock your heart out
7) Are you ready
8) Got you by the balls
9) Shot of love
10) Let’s make it
11) Goodbye and good rinnance to bad luck
12) If you dare.
Note di Abbadon : quest’album, non solo per Thunderstruck ma nel complesso, rappresenta forse il miglior disco che la band, Back in Black a parte, abbia pubblicato dopo la morte di Bon Scott. Quindi è consigliabile darci un ascolto, non ne rimarrete delusi.