Recensione: The Ring of the Ancients
Ritengo Tony “Mad” Fontò uno dei maggiori metallari tutti d’un pezzo che abbia incontrato finora, quantomeno relativamente a band attive dal 1990 in poi. I suoi White Skull hanno sfornato in passato due album che annovero fra i migliori di classic/epic/power partoriti dagli anni Novanta in su all’interno del vasto panorama tricolore. Embittered del 1997 è un disco fottutamente diretto di HM duro e puro mentre Tales From The North del 1999 è la sublimazione del songwriting e del gusto del combo vicentino. Successivamente, fra alti e bassi, i Nostri non sono più riusciti ad avvicinarsi a vette compositive del genere, forse anche per il fatto che la singer originaria Federica “White Sister” De Boni lasciò un vuoto incolmabile all’interno del gruppo. Lo scorso Gods of Metal ebbi occasione di parlare diffusamente con Tony riguardo l’advance Cd di The Ring Of The Ancients, dischetto contenente alcuni brani della nuova formazione dei White Skull fatto uscire per tastare un poco il terreno. Ebbene, allora fui positivamente impressionato, infatti redassi la seguente recensione:
White Skull
The Ring of the Ancients – Advance Cd
Dragonheart
2006
Tracklist
1 GUARDIANS
2 HEADHUNTERS
3 AFTER THE BATTLE
Come mi promise il vecchio Tony “Mad” l’anno scorso al Tradate Iron Fest, il nuovo corso dei White Skull sarebbe stato all’insegna della spontaneità, quindi senza vincoli o suggerimenti di sorta, da parte di nessuno. Tradotto in musica questo vuole dire tornare alle fantastiche atmosfere di album come Embittered e Tales From The North, per chi scrive gli highlight del Teschio Bianco vicentino in tutta la carriera. Scrivere di atmosfera quando si tratta di acciaio in mezzo alle gengive pare fuori luogo, ma la forza dei White Skull è sempre stata quella di proporre HM straight in your face di stampo germanico (Grave Digger su tutti, poi Accept e Unrest) strizzando l’occhio alla melodia, che è poi il sale della musica. Senza melodia si ha solo rumore, checché se ne dica.
I tre pezzi contenuti in questo advance Cd sono freschi, potenti, a tratti epici e carichi di pathos. Forse il pelo nell’uovo risiede nei cori, che risultano un po’ “poveri” di impatto – sarebbero venuti molto meglio se “caricati” da più voci – ma si tratta comunque di impressioni personali. Lo spettro dei Grave Digger grava sulla testa di Tony & Co. in tutte e tre le composizioni ma poco importa. Il risultato è esaltante e adrenalinico, e ciò basta e avanza. Se il resto di pezzi sarà di questa fattura prepariamoci ad acclamare The Ring of the Ancients come una delle migliori uscite in ambito classic/power/epic dell’anno a livello italiano.
The Ring Of The Ancients
Ebbene, risentendo parecchie volte l’intero full length in questi giorni per poter scrivere una recensione degna di tale nome, ho purtroppo constatato che i migliori tre brani del disco risultano essere fatalmente quelli dell’advance Cd, insieme con la cover del brano dei Black Sabbath Valhalla, epoca d’oro Tony Martin, album Tyr (1990). Ed è un vero peccato: l’argomento trattato nelle lyrics riguarda i Celti, con le loro innumerevoli storie, leggende e misteri… la copertina è perfettamente riuscita e accattivante, ma non basta. I White Skull mi sono sembrati troppo scontati, poco efficaci, quasi frettolosi nel finire l’album, almeno questa è la mia personalissima e discutibilissima impressione. Di inserti di musica celtica c’è proprio poco, se non la finale, (e strumentale) Tuatha De Danaan; come avrete senz’altro arguito, una tale opinabile scelta la considero una grande occasione persa, visto le tematiche trattate. Certo, optando per questa ultima soluzione i White Skull avrebbero suonato molto vicini ai Blind Guardian, ma chi se ne frega dopo tutto? Quando si ha a che fare con buona musica quello che conta sono le sensazioni che si provano e il godimento che si ha nel sentirla, se poi non si risulta originali al 100% nella proposta, non è da considerarsi come un peccato mortale, soprattutto di questi tempi, dove le contaminazioni spesso e volentieri risultano snaturare il genere.
The Ring Of The Ancients non è un brutto album: è molto ben suonato e prodotto egregiamente ma alla resa dei conti risulta essere SOLO uno dei tanti dei White Skull…
Mi spiace davvero Tony, sarà per la prossima!
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
01. Ninth Night
02. Guardians
03. Head Hunters
04. The Ring of the Ancients
05. Half Moon Path
06. From The Mist
07. Ogam (Mystic writings on the Stone)
08. After the Battle (…Bottle)
09. King with the Silver Hand
10. Valhalla
11. Marching to Alesia
12. Tuatha De Danaan