Recensione: The Root of all Evil

Di Stefano Ricetti - 20 Agosto 2015 - 8:55
The Root of all Evil
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2013
Nazione:
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73

C’erano una volta gli Elixir

oscuri eroi della tardissima Nwobhm, esordirono su full lenght quando ormai la famosissima onda d’acciaio del Metallo britannico era pressoché ormai completamente priva di qualsivoglia forza d’urto, nel 1986, con il disco The Son of Odin, tuttora il più rappresentativo della carriera. Prima di allora le cronache riportano un paio di demo e un singolo, datato 1985. Definitivamente perso il treno per le residue velleità di un successo vero, i Nostri si diedero da fare per ancora quattro anni circa, mossa che costruì intorno al loro nome un discreto seguito, culminato con l’album Lethal Potion del 1990, ove dietro la batteria sedeva un grande nome di richiamo come quello di Clive Burr, ex Iron Maiden.

Un decennio di silenzio e poi, sulla scia di molte altre band storiche dell’HM mondiale, l’inaspettata reunion avvenuta nel 2001 che porta in dote nientepopodimeno che tre album, un remake e un live nel 2005. Tanti i concerti all’interno dei vari festival a ridare vigore allo storico moniker londinese. Anche le nostre lande li videro calare direttamente dalle terre d’Albione, in occasione del celeberrimo British Steel Fest di Bologna del 7 novembre 2010, in un incredibile bill che schierava i soli Crying Steel a difendere i colori nostrani nel bel mezzo di un’invasione avvolta dalle bandiere della Union Jack: Angel Witch, Girlschool, Diamond Head, Demon e Grim Reaper. Da non dimenticare poi che due anni prima, nel 2008, gli Elixir trovarono posto all’interno del corposo running order del Play it Loud Festival II tenuto presso il Buddha di Orzinuovi.

Prestazioni oneste, in entrambi i casi, da parte del combo inglese, pregne di quell’attitudine fottutamente british che un singer rodato come Paul Taylor sapeva dispensare a piene mani – e polmoni – esattamente in linea con quello che voleva da loro il pubblico, che apprezzò con soddisfazione anche l’affabilità post concerto dimostrata dalla band.       

Nel 2012 fine dell’Elisir, che evidentemente non era di così lunga vita… Paul Taylor e il fido chitarrista Phil Denton si imbarcano nel nuovo progetto denominato Midnight Messiah che a oggi vanta un solo acuto su full length (uscito per la Cold Town Records), risalente al 2013, intitolato The Root of all Evil e oggetto della recensione. La line-up, oltre ai due Nwobhm veteran, annovera il chitarrista Dave Strange, Dusty Miller al basso e Darren Lee alla batteria.

Il disco, uscito originariamente solo in formato Cd, viene da quest’anno proposto anche in versione vinile dalla label britannica Blood & Iron Records. Musicalmente un solo nome per inquadrare la proposta dei Midnight Messiah: Saxon! Sulla falsariga degli Stallions of the Highway dello Yorkshire anche il london leatherboyz rileggono in chiave sufficientemente personale, attualizzandola il giusto, l’imprescindibile lezione inglese degli anni Ottanta che contribuirono a costruire.

Undici i brani contenuti all’interno del disco dalla copertina blu tenebra di fantozziana memoria, a garantire una sana dose di Metallo Britannico purissimo per cinquantasei minuti di durata. The Root of all Evil si rivela un maratoneta dell’HM che vanta una produzione all’altezza del prodotto, foriero di emozioni spesso accostabili a quelle capaci di fornire l’inossidabile coppia artistica Byford/Quinn, anche se un poco più prevedibili di quelle elargite dai Sassoni: il riff di Damned for all Time è letteralmente preso in prestito da 20,000 Ft… incredibile poi notare come l’impostazione vocale di Paul Taylor richiami da vicinissimo in molti passaggi quella di Biff.

Quello che manca al debutto dei ‘Midnight è il pezzo trascinante, l’impennata che fa sobbalzare dalla sedia e guida magicamente la manina a premere il tasto “<<” e subito dopo “Play” per più volte con la manetta del volume girata all’insù. Al di là di questo un caloroso welcome back per Taylor, Denton & Co. ci mancherebbe…       

   

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

paul 2 sml 30 08 14

Paul Taylor

 

phil 6 sml 30 08 14

Phil Denton

 

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