Recensione: The Shadow Tower

Di Vittorio Cafiero - 4 Gennaio 2013 - 0:00
The Shadow Tower
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Anno: 2012
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85

C’è davvero poco da discutere. Al giorno d’oggi, il motore che tiene vivo il movimento heavy metal è certamente l’underground. Mai come in questo periodo – in cui le grandi band, quando non arrivano a produrre lavori scadenti, si limitano a stupire nelle esibizioni dal vivo, forti della loro ultradecennale esperienza – sono i gruppi che scalpitano nelle più  piccole sale prova a tenere viva quella fiamma che, in passato, ha acceso in molti una passione che dura ancora oggi.

E’ questa la prima riflessione che viene in mente non appena ci si immerge nell’ascolto di The Shadow Tower, esordio sulla lunga distanza dei partenopei In Aevum Agere (traducibile dal Latino con “vivere per sempre”) progetto dove Bruno Masulli (Loadstar, Annihilationmancer e Power Beyond, tra i tanti) dà sfogo a tutta la sua passione nei confronti del doom metal più tradizionale e legato ai paradigmi dell’heavy metal classico. Coadiuvato da Marco Ruggiero (mastermind dei Savior From Anger, nei quali lo stesso Masulli ha militato come live session) e da Andrea Cannato alla batteria, il polistrumentista e cantante sembra davvero aver trovato la quadratura del cerchio più completa dopo i pur buoni lavori promozionali autoprodotti del passato: molto semplicemente, quello oggetto della presente recensione è il lavoro che molti aspettavano dalla fine dei Candlemass nella loro formazione storica con Marcolin alla voce o, esempio più vicino alla realtà italiana, dallo scioglimento di un act di assoluto valore come i bergamaschi Thunderstorm.

Diciamolo subito: The Shadow Tower non è l’album che inventa un genere o che propone soluzioni innovative, anzi, è fortemente debitore dei mostri sacri del filone in cui si inserisce, tuttavia è impossibile non essere immediatamente colpiti dalla qualità intrinseca dei pezzi. Strano a dirsi, la sensazione è come se i nostri dimostrassero personalità pur muovendosi in sentieri tracciati da altri, se permettete l’azzardo. Eppure, l’aura di fascino delle atmosfere messe in musica, il crunch della chitarra così inconfondibilmente doom, la voce evocativa e mai stucchevole di Masulli sono elementi di tutto spessore che, assieme al solido songwriting, decretano il successo di The Shadow Tower.
Oltre ai già citati Candlemass, l’appassionato non potrà non riconoscere riferimenti a quegli altri mostri sacri del doom che di nome fanno Solitude Aeturnus (in un pezzo come Leave Me Alone soprattutto) e allo stesso tempo non potrà apprezzare le molteplici escursioni in territori più classicamente metal che alleggeriscono l’esperienza sonora, rendendo The Shadow Tower un lavoro adatto anche ai doomster meno incalliti. Basti prendere un pezzo dall’incedere ben cadenzato come Iniquitous Judgement o, ancora di più, Act Of Faith, ipotetico single del cd, trascinante a partire dal riff portante fino ad arrivare all’ottimo “duello” messo in atto dalle chitarre soliste. Pieno centro.
Ma In Aevum Agere non è soltanto la pesantezza del doom metal. Con maestria, i Napoletani riescono a mantenere elevata la qualità della loro musica anche attraverso excursus più melodici e meno veloci. Esempio in questa direzione The Last Farewell, dove Masulli si produce nuovamente in un’ottima prova dietro il microfono, per un altro pezzo da evidenziare tra i migliori del lotto, dotato di grande carica epica e, ancora, di un ottimo lavoro in fase solista. E se Domino rappresenta la vera via italiana al doom, grazie a pittoreschi ed oscuri testi nella lingua di Dante, perfetto equilibrio tra un un riffing pesantissimo, ossessivo ed un elaborato e persistente assolo di chitarra, Silent è forse il momento più originale del lavoro: ballad per voce e sei corde, malinconica ma dalla semplicità estremamente efficace. Ci si sposta ai limiti del thrash con Poema Illusorio e con Ire Of Solitude, decisamente gli episodi più cattivi dell’album e sulla stessa linea d’onda si muove la conclusiva Son Of Unknown, aggressivo sigillo finale, con la primissima strofa che ai più attenti ricorderà la memorabile At The Gallows End dei Candlemass.

The Shadow Tower è sicuramente un must-have per tutti gli appassionati del doom più classico e vigoroso e, più in generale, per gli amanti del metal retrò nel Dna, ma fresco nell’approccio e nel carattere. Ottimo songwriting, esecuzione perfetta dei singoli e produzione di categoria sono il biglietto da visita degli In Aevum Agere. Ancora una volta, non è necessario allontanarsi dalla Penisola per trovare musica di qualità. Ed ancora una volta è una giovane band all’esordio a regalarci un piccolo gioiello di grande Musica. Assolutamente da avere.

Vittorio “Vittorio” Cafiero

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Tracklist:
1.Umbra Vitae
2.The Shadow Tower
3.Leave Me Alone
4.Iniquitous Judgement
5.The Last Farewell
6.Act of Faith
7.Dominio
8.Silent
9.Poema Illusorio
10.Ire of Solitude
11.Son of Unknown

Durata: 54 minuti c.a.

Line-up:
Bruno Masulli – Vocal, Guitar, Bass
Marco Ruggiero – Lead Guitar
Andrea Cannata – Drums

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