Recensione: The Shadows’ Madame
The Shadows’ Madame, soprattutto qui in Italia, era attesso con non poca impazienza, soprattutto dai fan degli Opera IX, per motivi abbastanza evidenti. Per chi non lo sapesse, Cadaveria è stata infatti fino a pochi mesi fa la cantante del suddetto gruppo. Francamente non mi aspettavo qualcosa di molto diverso da quanto fatto in passato da questa artista, e visto l’ultimo lavoro a cui aveva partecipato non mi dispiaceva affatto. Aggiungiamoci che dietro le pelli siede Flegias, cantante dei Necrodeath, e capirete come le aspettative fossero alte. Dopo aver ascoltato il Cd, devo dirmi invece deluso.
Il voto da me assegnato è una prova che il Cd lo ritengo comunque non un disastro totale, ma non credo che si addica a quanto tutti ci aspettavamo. La maggior parte della critica si è detta soddisfatta pienamente; io appartengo a quella minoranza piuttosto delusa. Non credo che una simile line-up, composta tutta da artisti con ottimi lavori alle spalle nonchè anni e anni di esperienza, si possa accontentare di un simile prodotto, che non rende onore nè alle loro effettive capacità nè al loro passato.
Come già accennato, molti sono i richiami ai lavori degli Opera IX, in particolare all’ultimo. Gli arrangiamenti tastieristici di cui il cd è ricco sono una prima prova, ma anche il modo di cantare di Cadaveria è rimasto quasi invariato rispetto al passato, se non per un leggero incattivimento; entrambe cose più che positive, dal mio punto di vista. Prendiamo poi la struttura delle canzoni, sempre ricca ed elaborata, con delle durate medio lunghe, e avremo un altro elemento a sostegno di quanto detto.
Ma dov’è finito quello spirito tetro che Cadaveria aveva sempre saputo trasmettere con i suoi altri lavori? Se ne ritrovano qui ben poche tracce, scolorite in mezzo ad un generale appiattimento. Soluzioni troppo scontate e certe volte addirittura fuori luogo abbassano drasticamente la qualità di un lavoro che doveva puntare molto più in alto. Non posso citare un episodio rappresentativo, perchè tutti peccano del medesimo difetto: un’eccessiva oscillazione tra punte quasi eccelse e ribassi che è meglio dimenticare.
Mi aspetto veramente molto di più dai Cadaveria. A loro si prospettavano due possibili vie: prendere definitivamente le distanze dal suono degli Opera IX ed elaborare una proposta personale, oppure proseguire sulla via da loro intrapresa e tentare un miglioramento. Non hanno saputo scegliere, e si sono impiantati…
Matteo Bovio
Tracklist
1. Spell
2. Declaration Of Spiritual Independence
3. In Memory Of Shadows’ Madame
4. Circle Of Eternal Becoming
5. The Magic Rebirth
6. Black Glory
7. Absolute Vacuum