Recensione: The Sky Is The Limit

Di Gaetano Loffredo - 21 Giugno 2007 - 0:00
The Sky Is The Limit
Band: Evidence One
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70

Che la AFM Records, divisione della popolare SPV, produca e rilasci dischi di qualità elevata è fuori da ogni dubbio. Non sono che una cinquantina i gruppi sotto contratto ed è tendenzialmente misurato il numero delle uscite annuali, specifiche e mirate, spesso e volentieri valide.
E’ questo il caso degli Evidence One, formazione tedesca che raggiunge il fatale traguardo del terzo disco intitolato The Sky Is The Limit (due articoli definiti su un totale di 5 parole non sono belli da vedere ne da sentire ma, almeno su questo, cerchiamo di soprassedere).

Date un’occhiata alla bella copertina, tre carte per tre dischi: le prime due fanno riferimento ai predecessori “Criticize The Truth” e “Tattooed Heart”, il jolly, naturalmente, evidenzia l’ottimismo e la fiducia del quintetto teutonico che, vuole giocarsi la carta più importante in una mano da vincere a tutti i costi.

Sono passati oltre tre anni dal lusinghiero Tattooed Heart e l’unico cambio di direzione, quello ufficiale, è rappresentato dalla dipartita del chitarrista Robby Böbel (Frontline) che ha accettato l’incarico di produttore (in coabitazione con Carsten Lizard Schulz) e di songwriter, lasciando il posto vacante all’esperto manovale Joerg “Warthy” Wartmann.
Innovazione non di poco conto se letta nell’economia di una band che deve concentrarsi unicamente sulla fase operativa senza badare all’impegnativo stadio di composizione & costruzione dei brani, dieci nel nostro caso che, nonostante sprazzi di invadente monotonia, si lasciano godere nella loro totale integrità.  

Se il disco si attestasse sui livelli qualitativi della title track, l’opener The Sky Is The Limit, o della seconda Mr. Madness, ci sarebbe poco da parlare e tanto da ascoltare: groove, eleganza, disinvoltura, gusto nell’hard rock roboante che i tedeschi trasformano, regolarmente, in heavy metal. Purtroppo, il valore artistico cala drasticamente dalla terza in avanti, mantenendosi comunque, al di sopra dell’abbondante sufficienza.
Una spruzzatina di AOR non fa mai male, The Luxury Of Losing Hope è la conferma di quanto, gli Evidence One, amino spaziare.

Non che tutto funzioni come dovrebbe; specie quando i nostri decidono di rallentare (Won’t Sleep Alone, Raging Winds), pagando automaticamente dazio. I difetti sembrano più che giustificabili e la fame di esprimersi galvanizza il preparato vocalist Carsten “Lizard” Schulz che, si esalta sulle note di Propaganda, altro mezzo tempo sostenuto da un prepotente giro di chitarra elettrica. Brulicanti di riflessi metallici anche Can’t Flight The Past e Gallery Of Broken Glass, brani che mostrano un dinamismo più scoperto e che si avvalgono di un suono più “denso” e futurista.

Al di là di un approccio lievemente più ruvido in talune canzoni e al di là di qualche spezzone fin troppo commerciale (funzionale all’umanissima aspirazione di vendere qualche copia in più), The Sky Is The Limit risulta incisivo.
Un disco da gustare coast to coast, da sentire tutto d’un fiato senza doverci riporre una eccessiva attenzione e senza rischiare di dover guardare l’orologio ogni 3 stramaledetti minuti. Ben fatto Evidence One, ben fatto AFM Records.

Gaetano Loffredo
 

Tracklist:
01.The Sky Is The Limit (Video)
02.Mr. Madness
03.The Luxury Of Losing Hope
04.Won’t Sleep Alone
05.Propaganda
06.Can’t Fight The Past
07.Gallery Of Broken Glass
08.Rain Road
09.Mindmines
10.Raging Winds

Ultimi album di Evidence One