Recensione: The Sound of Lucifer Storming Heaven
Il primo vagito dei greci Necromantia è datato Novembre 1989, quando, cioè, si incontrano Magus e Matis, fondatori della band e autori di tutte le canzoni da allora ad oggi. Essendo entrambi bassisti, nasce in loro l’idea di fare a meno delle chitarre e di sostituirle con il basso a 8 corde di Matis, questo distingue fin da subito il sound del gruppo da quello delle band contemporanee. Dopo diverse auto-produzioni, arrivano all’esordio nel 1994. Da allora han visto la luce solo altri 2 dischi prima di questo quarto “The Sound of Lucifer Storming Heaven” che segna il ritorno della band alla composizione dopo alcune riproposte in cofanetto dei lavori passati.
L’album inizia con la titletrack, che si risolve in gran parte in un amalgama cacofonico di parti sinfoniche e di canzone alternate a suoni e rumori campionati, con ordine pressoché casuale. A un certo punto compare anche un breve estratto da “La Cavalcata delle Valchirie” di Wagner, ma la citazione si esaurisce nel giro di pochi secondi.
Più adatta a giudicare la proposta dei Necromantia è invece la seconda “Order of the Black Sphinx”, brano veloce e aggressivo di sano black metal in cui risalta la caratteristica preponderante della band. L’uso di due bassi, di cui uno a otto corde, al posto delle chitarre, infatti, dà un sound decisamente particolare a questa e alle successive canzoni. Il ronzio delle chitarre, un po’ caratteristico di alcune produzioni black, è qui sostituito da un suono molto più basso e metallico, più cupo, che dà una pienezza particolare e originale a tutta la composizione. Meno originali, anche se adeguate e sufficientemente magniloquenti per gli scopi del gruppo, le saltuarie composizioni sinfoniche che fanno capolino qui e là lungo la durata del platter.
Il song-writing in generale rimane legato a stilemi piuttosto classici presentando, si, qualche cambio di tempo, ma mantenendosi legato a una struttura delle canzoni piuttosto standardizzata a base di strofa-ritornello-stacco melodico. Non che questo infici molto nell’ascolto del disco, i brani si susseguono in maniera sciolta e si fan ascoltare senza annoiare troppo l’ascoltatore. A un orecchio attento però potrebbe capitare di notare qualche imprecisione in fase di arrangiamento nel collegare i vari momenti delle canzoni. La poca varietà delle composizioni inoltre porta, inevitabilmente, a un accorciamento della vita media di questo cd nel lettore dello stereo.
I Necromantia sfornano il proprio quarto disco in 18 anni (ufficiali) di carriera, lo fanno mantenendo il proprio caratteristico sound che, nel bene e nel male, li ha contraddistinti in tutti questi anni. Il resto della proposta è comunque buona, anche se non spicca per particolare originalità in un panorama metal ormai forse saturo di band dedite al black-sinfonico.
Tracklist:
01 The Sound of Lucifer Storming Heaven
02 Order of Black Sphinx
03 For the Elder Magi: I-Eibon the Necromancer
04 Architecture of Exquisite Madness
05 Knights of the Black and White Eagle
06 The Invisibile Empire
07 HellSeher
08 Les Litanies De Satan-Act II: From Hell
Alex “Engash-Krul” Calvi