Recensione: The Truth Ain’t What It Used To Be
A due anni esatti dal buon esordio Ghosts of Yet to Come tornano i Wayward Sons di Toby Jepson, con il loro hard rock carico di groove. Sì, perché la formula della band di colui che fu il cantante dei Little Angels, ai tempi travolti più dal grunge che da sé stessi, rimane identica a quella proposta in Ghosts of Yet to Come. Per fortuna, anche la qualità resta invariata, in virtù di una scrittura e di una line-up oggettivamente inattaccabili, benché i pezzi diano l’impressione di avere più potenzialità in sede live che non su disco.
Any Other Way rappresenta bene l’intero disco: un riff dinamico e prototipicamente hard rock supporta la personalissima voce di Jepson, per poi esplodere in un ritmo coinvolgente che non può non farci battere il classico piede sotto la scrivania. E così via con As Black As Sin e Joke’s On You, che scorrono via che è un piacere, tra riff stoppati e una base ritmica semplice e proprio per questo efficace: ritornelli lineari che ti pare di aver già ascoltato mille volte risvegliano la voglia di highway assolate su una decappottabile. Insomma, un divertimento.
Non mancano i momenti più rilassati. Little White Lies è un mid-tempo che compensa una melodia discreta con un gran calore, vagamente beatlesiano nella strofa. Fade Away, poi, rallenta ulteriormente, essendo una ballad di valore, impreziosita da una bella prova di Jepson, dolce nel duettare con il pianoforte e capace di spaziare tra il drammatico, l’epico e il malinconico nella porzione elettrica del pezzo.
Ma il disco è lungo ed ecco che le varie Have It Your Own Way e Punchline tornano ad alzare ritmo e impatto, quest’ultimo valorizzato da una produzione davvero azzeccata (si sente tutta l’esperienza di Toby). Merita una parola anche Long Line Of Pretenders, leggera, ruffiana, scontata, eppure capace di risultare non banale. Sono pregi da sottolineare.
The Truth Ain’t What It Used To Be è un bel disco, che purtroppo rischia di rimanere intrappolato nella massa indistinta delle troppe uscite odierne. Ma se è vero che le circostanze del mondo contemporaneo richiedono che le band non si siedano più sugli allori delle vendite dei propri dischi, ma sudino quanto e più di un tempo sulle assi di un palco, ebbene i Wayward Sons sono prontissimi. Il lotto delle canzoni di questo The Truth Ain’t What It Used To Be sembra nato per coinvolgere i rocker che sotto a quel palco vivono la propria eterna, intima passione. La musica dei Wayward Sons è per voi, ovvero per noi.