Recensione: The Ultimate Martyr-promo 2003

Di Matteo Lavazza - 6 Novembre 2003 - 0:00
The Ultimate Martyr-promo 2003
Band: Jackhammer
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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Primo demo per i Jackhammer, band formata da Tony “Mad” Fontò dei White Skull e da Alberto Toniolo dei Rising Fear, con lo scopo di dedicarsi a sonorità più pesanti di quelle delle loro band principali.
Fin dall’iniziale “The Ultimate Martyr” i Jackhammer mettono subito in chiaro che i loro intenti bellicosi non sono solo parole, un riffone stoppatissimo, ma  a dire la verità anche piuttosto banale, fa da colonna portante per il pezzo, peccato che i suoni non riescano a dare la giusta potenza ad un brano del genere, comunque sono sicuro che se mai verrà proposto dal vivo potrebbe mietere parecchie vittime. Da segnalare l’ottima prestazione di Alex Maniero alla batteria, tellurico come al solito, e di Marco Sandron alla voce, che in certi frangenti, seppur con le dovute proporzioni, mi ha ricordato Warrel Dane ai tempi dei Sanctuary.
La seguente “The Worship” è un’altra mazzata in pieno stile Thrash, tempi veloci e vocals cattive riportano alla mente certi schemi cari alla scena della Bay Area. Ottime le linee vocali che riescono a donare quel tocco di melodia che rende il brano piuttosto personale, fermo restando che le influenze della band sono sempre piuttosto evidenti.
Il demo prosegue con “Green Fingers Grey”, sicuramente il brano più particolare del lotto, grazie soprattutto ad un inizio davvero strano delle chitarre. La canzone si evolve poi su binari come al solito piuttosto violenti, mediati in fase compositiva dall’esperienza del duo di chitarristi Fontò-Toniolo. È innegabile come i Jackhammer riescano ad essere decisamente potenti nel corso dei loro brani, ma anche come a volte scadano in riff e passaggi che sanno di già sentito.
La conclusiva “Anti-Me” è il brano che più mi ha colpito di tutto il lavoro, l’alternanza di parti tirate ad altre decisamente più melodiche  rende il pezzo decisamente avvincente e per niente scontato. Da segnalare anche l’azzeccato break solista a metà canzone.
I suoni come ho già avuto modo di dire non riescono a dare la giusta potenza ai brani, facendo perdere parecchio impatto a canzoni che invece vivono proprio sull’aggressività.
Tecnicamente la band non si discute, tutti i musicisti sono davvero preparati, su tutti cito un’altra volta Alex Maniero alla batteria, davvero bravissimo a trovare sempre le soluzioni più azzeccate.
I Jackhammer hanno sfornato un primo demo fatto di luci ed ombre, in cui l’innegabile esperienza dei musicisti coinvolti non sempre riesce a mascherare qualche lacuna in fase compositiva, rimane però il fatto che la band è riuscita a tirare fuori quattro brani decisamente potenti che si fanno ascoltare con piacere, per ora credo che questo sia già sufficiente per un giudizio positivo, di certo in caso di un eventuale nuovo lavoro mi aspetto che la maggiore coesione tra i membri dalle band faccia sì che il gruppo riesca a fare un deciso salto di qualità.

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