Recensione: The Unknown
A volte accade che, spinti dall’amore verso una band o nei confronti di un
suo particolare periodo, si vada in cerca di tutto ciò che le sia girato
intorno: ex membri, rarità, vecchi live; altre volte invece si cerca di scavare
nel passato del gruppo stesso per rintracciare delle testimonianze, magari di ex
musicisti ora in altre formazioni, ritrovandosi casualmente a scoprire piccoli gioiellini che altrimenti sarebbero rimasti a noi sconosciuti.
Siamo nel 1984, anno che vede la pubblicazione del primo (e unico) full-length degli svedesi Gotham City.
Nelle fila della band militava un certo Anders Zackrisson, allora poco più che
ventenne, singer che una decina di anni dopo avrebbe fatto le fortune dei primi
tre album dei Nocturnal Rites, caratterizzandoli con la sua splendida voce.
Sicuramente non si può dire che la copertina invogli alla scoperta di questo
piccolo gioiello, ma d’altronde in quegli anni (e non solo) se ne sono viste
anche di peggiori.
Dopo l’Ep Black Writs del 1983, con alla voce l’anonimo Ola Ohlsson, i Gotham
City ingaggiano Zackrisson per pubblicare il loro unico album “The Unknown”.
Il sound racchiuso all’interno del disco è epico, battagliero, ma allo
stesso tempo molto diretto ed heavy, fortemente debitore ai primi Manowar, Iron
Maiden e alla scena svedese dell’epoca (Heavy Load, Sad Wings e altri ancora.).
Essendo il loro primo lavoro, sono incluse alcune comprensibili ingenuità a
livello compositivo, inoltre Zackrisson non è ancora la voce che ascolteremo dopo
quindici anni (e non poteva essere il contrario).
Si parte con l’ottima “Sword and Chains”, opener che non disdegna velocità e
melodia, con un ritornello di facile memorizzazione. Ottimo il lavoro alle chitarre di Mårten Edlund,
il quale semina
spesso e volentieri sentori di un power metal anni ’80 neanche troppo nascosto.
“The Beast Will Burn” è catchy, ovviamente per gli standard del genere,
anch’essa bellissima con la sua epicità che scorre a fiumi.
“See How It Flies” non è sicuramente bella come le precedenti, ma il
suo incedere veloce e un certo flavour nettamente priestiano la rendono comunque più che
piacevole all’ascolto. Dopo un paio di tracce non propriamente formidabili, arriviamo a “Battle Blade”,
grandioso mid-tempo epic metal e sicuramente l’highlight assoluto del disco, la
quale ricorda vagamente
“Into Glory Ride” dei maestri Manowar.
“Learn from Your Leaders” invece è una semi-ballad su una struttura tipicamente hard
rock della durata di sette minuti e rotti, con un delicato e stupendo arpeggio
di Edlund su cui Zackrisson esprime il suo lato romantico sopratutto sul finire
del pezzo.
Giungiamo alla fine del disco con “Borderline”, bella e veloce cavalcata heavy-oriented in stile Stormwitch che pone fine nel migliore dei modi
a un lavoro fatto di molti alti e pochi bassi.
Come nota conclusiva, resta da segnalare il fatto che, nonostante il vinile in questione
sia di difficile reperibilità, esiste una ristampa datata 2005 e uscita su Metal Crusade
Records con il titolo di “The Legend of Gotham City”.
Tracklist:
1. Swords And Chains 05:29
2. The Beast Will Burn 05:00
3. See How It Flyes 06:13
4. Ravage In Town 04:58
5. Going Insane 04:40
6. Battle Blade 04:36
7. Learn From Your Leaders 07:13
8. Borderline 04:43
9.The Unknown… 00:43