Recensione: The Varangian Way
Dopo tre anni dalla perla Battle Metal è in arrivo uno degli album più attesi dal popolo folk power metal. Ci avevano portato a conoscenza di tremende battaglie e ora sono tornati per guidarci oltre Holghmard sulla via dei Normanni: questo è “The Varangian Way” dei Turisas.
Purtroppo il livello generale del disco è calato rispetto al buon vecchio predecessore, ma si lascia ascoltare con piacere.
La storia narra della grande migrazione normanna dalla Svezia verso l’attuale Russia; si parte con To Holmgard And Beyond, testo che si incentra sulla città oggi chiamata Novgorod, nella quale fu decretata la creazione del primo stato Russo. La canzone è una cavalcata a più riprese in stile “Battle Metal” che fa venire i brividi quando entra in scena il coro che incita “Holgmar, and Beyond!” seguito da splendidi riff di chitarra elettrica e di basso: le vecchie strutture funzionano ancora.
La seconda traccia si intitola A Portage To The Unknow, nella quale si parla del coraggio di un popolo costretto ad attraversare i confini della propria regione per raggiungere la Russia. Si inizia con la fisarmonica e si sfocia in una canzone che ricorda da vicino la vecchia “One More Victory”.
Cursed Be Iron si discosta dal resto del cd proponendoci una batosta quasi viking, con un significato leggendario: l’uomo è perseguitato dal ferro delle battaglie, ovunque esso vada. Una sezione parlata ci descrive lo scenario delle epiche battaglie, pochi attimi prima del ritorno di fiamma del riff portante.
Fields Of Gold, invece, ha una sonorità eccezionale, soprattutto dopo i primi quaranta secondi, dove gli strumenti classici ci coinvolgono in una ballata epica, senza dimenticare la proverbiale influenza folk metal.
Ora chiudete gli occhi e pensate ad una moltitudine di menestrelli che vi circondano, ragazze bendate che ballano e una folla in delirio che chiama un misterioso personaggio di nome Jarisleif, questa è In The Court Of Jarisleif, cavalcata che rimanda alla vecchia cara “Sahti Waari”, esaltando per i folli giri di fisarmonica, strumento principale. Erano cinquecentouno gli uomini che per primi raggiunsero Holmgard, Five Hundred And One, uomini che sfidarono le intemperie in una sorta di battaglia che li vide trionfare: marcia epica che difficilmente vi scorderete.
Ma la natura aveva in serbo qualcosa di peggio: The Dnieper Rapids, ovvero le rapide del fiume Dnieper che venne eroicamente affrontato dai Variaghi nonostante i pericoli e le insidie svelati dalle parti strumentali della canzone, sino ad arrivare alla furia assassina del fiume in piena.
I guerrieri non si fermarono e così nacque la leggenda.
Dopo il viaggio verso Holmgard riuscirono a raggiungere Miklagard e il brano Miklagard Overture chiude in bellezza il racconto: allacciate gli stivali e preparate i viveri, un epico viaggio sta per cominciare e lo trascorrerete per questi cinquanta minuti con il dio della guerra Turisas. Acquisto consigliato.
Tracklist:
1 – To Holmgard and beyond 5:17
2 – A portage to the unknow 4:50
3 – Cursed be Iron 5:03
4 – Fields of gold 4:34
5 – In The Curt of Jarisleif 3:17
6 – Five Hundred and One 6:18
7 – The Dnieper Rapids 5:20
8 – Miklagard Overture 8:18