Recensione: The Way it Burns

Di Carlo Passa - 15 Febbraio 2025 - 13:55
The Way it Burns
Band: Ginger Evil
Etichetta: Frontiers Music Srl
Genere: Rock 
Anno: 2024
Nazione:
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60

Ogni tanto le bio ci azzeccano. Questi Ginger Evil si posizionano davvero all’ideale punto d’incontro tra i Foo Fighters e i Fleetwod Mac; aggiungerei solo che una spruzzata di Pretty Reckless non si può negare. Il risultato è The Way it Burns, una piacevole raccolta di diafane canzoni rock ben scritte e sostanzialmente innocue. In vero, la scrittura dei pezzi del disco risale a quasi un ventennio or sono, quando furono composti dai Moonshine Inc., band di inizio anni 2000 del chitarrista Tomi Julkunen e del bassista Veli Palevaara, messa in pausa per tanto tempo e oggi rinfrescata grazie alla bella voce di Ella Tepponen e rinominata, appunto, Ginger Evil.
The Way it Burns scorre senza lasciare troppo di sé, nonostante il bel groove che salta fuori dalle casse e le melodie accattivanti impreziosite da arrangiamenti elaborati da musicisti di evidente esperienza.
La sensazione è che i pezzi si assomiglino un po’ tutti, sostanzialmente alternando tra canzoni rock dal charleston aperto, come l’opener Rainmaker, e sostenuti mid-tempo, come la conclusiva (e valida) Wake Me. In mezzo, una serie di brani dai bei riff (Dead On Arrival), buon piglio (Flames, Hands Move To Midnight) e feeling ispirato (Arrowhead).
In vero, i Ginger Evil devono fare un po’ a spallate per avere diritto di cittadinanza sulle pagine di True Metal, perché probabilmente il fan dei Running Wild li rifiuterebbe dopo pochi secondi. Ma, anche andando oltre ai gusti del metallaro prototipico, va detto che The Way it Burns rimane un prodotto non del tutto riuscito, la cui proposta è davvero troppo poco incisiva per poter aspirare a distinguersi nell’attuale tsunami di uscite.
Insomma, piacevole, ma effimero.

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