Recensione: The will to create
Vengono dalla grecia i thrashers Hybrid, band formata da John B. (chitarra), Tassos K. (voce), Ilias X. (batteria) e Kosmas Aronidis (basso). Il cd propostoci dalla band, e intitolato “The will to create” è sicuramente un ottimo lavoro di thrash metal old style che piacerà senza dubbio a tutti gli amanti del genere.
“Istitutionalized” ci arriva alle orecchie come una sonora mazzata che non lascia via di scampo ai nostri poveri padiglioni auricolari, grazie soprattutto alla chitarra di John B. che riesce a creare un muro sonoro notevole e ben difficile da abbattere; il tutto è accompagnato da una sezione ritmica che sa il fatto suo e da un vocalist pulito e preciso che riesce a convincere fin da subito.
Con “Ruins of mine”, dal chiaro sapore Nevermore con una briciola di Sanctuary, ritorniamo ad un thrash metal anni ’80 senza compromessi con il vantaggio che, in questo caso, c’è anche una buona quantità di tecnica che gioca a favore dei greci. I numerosi stacchi e cambi di tempo sono infatti estremamente precisi e non lasciano nulla al caso con il risultato di avere un brano interessante e convincente in tutte le sue parti.
“Releasing the insides” e “Broken denied but finally strong” colpiscono nel segno grazie alla loro immediatezza e al particolare appeal che non tarderà ad affascinare anche coloro che non apprezzano particolarmente il genere. La melodia piacevole creata dalla voce di Tassos K. ci culla verso l’arrivo della distruzione quando entra in azione il doppio pedale e la chirarra rozza ma piacevole di John B. che, in tutto il lavoro, riesce sempre a far rimanere piacevolmente impressionati.
Il brano migliore di tutto il full-lenght è però senza dubbio la titletrack “The will to create” che, pur riprendendo alcune sonorità dai primi Metallica ed Anthrax, ci carica di energia grazie ad un’eccezionale sezione ritmica e ad una potenza che sprizza da tutti i pori senza però mai essere eccessivamente violenta od esasperata.
Questo Hybrid assomigliano a molti gruppi nostrani; sono infatti davvero validi, ma devono aspettare anni per poter pubblicare qualcosa di veramente loro. Il platter in questione è piacevole sotto tutti gli aspetti e non fa notare particolari pecche o problemi di fondo. Tutto scivola leggero e liscio alle orecchie dell’ascoltatore che, una volta finito il cd, avrà come istinto di farlo ripartire dall’inizio. Sia chiaro, i nostri amici greci non hanno inventato nulla di nuovo in ambito thrash, ma hanno preso spunto da band blasonate per poterne fare un sound personale, ed è proprio questa la loro caratteristica migliore.
TRACKLIST:
1. Institutionalized
2. Ruins of mine
3. Releasing the insides
4. Still return
5. Broken denied but finaly strong
6. The will to create
7. More than you
8. Trapped in memories
9. The fall