Recensione: The World Is Grey

Di Daniele D'Adamo - 4 Dicembre 2011 - 0:00
The World Is Grey
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
73

Se da un lato parecchie band arrivano ai contratti discografici con relativa facilità, cavalcando magari l’onda modaiola del momento, dall’altro ci sono gruppi artisticamente assai più validi che, invece, finiscono nel dimenticatoio. Uno di questi sono i tedeschi The Atmosfear, attivi da ben sedici anni e autori di un demo, un EP e ben cinque full-length di cui l’ultimo autoprodotto. Proprio questo, “The World Is Grey”, però, è entrato a far parte del materiale distribuito dalla connazionale Metal Promotions, già attiva con i thrasher svedesi Sterbhaus.

L’indubbia professionalità dell’azienda teutonica garantisce la qualità dei prodotti offerti, e quindi anche di “The World Is Grey”, difatti senza pecche costruttive sotto tutti i punti di vista. Ben lungi, insomma, dall’essere accumunabile alle infinite proposte, spesso di basso profilo, che popolano l’underground.

I The Atmosfear fondano il proprio sound sul death vecchia scuola, meglio su quello che – alla fine degli anni ’80 – era ancora gemello siamese del thrash metal di scuola americana. A questo impianto di base sono state comunque apportate delle modifiche, sì da rendere la proposta al passo con i tempi (“Piece Of Planet”, dall’incipit addirittura ‘alla Slipknot’), evitando tuttavia contaminazioni extra-genere o dissertazioni evoluzionistiche varie. Per i cinque musicisti di Göttingen la tradizione è sacra e tutto ciò che ne consegue si trova puntualmente in ogni passaggio di “The World Is Grey”.

Le reminescenze thrash, in ogni caso facilmente rinvenibili un po’ ovunque (“Corruption”), danno allo stile dei Nostri un tocco melodico direttamente mutuato da certe armonizzazioni dei Metallica ‘pre-Black Album’ (“The World Is Grey”) o da quei gruppi (Slayer) che amavano intersecare la loro veemenza con le buie trame sonore del black metal (“Brutality Of Life”). Non a caso, difatti, nel lavoro in esame si rinvengono alcuni momenti di cupa misantropia e di oscura visionarietà (“Tristesse De La Morte”, “Brutal World”) che, se non così originali, dipingono comunque il CD di tinte cromaticamente calde ed emotivamente profonde (“Deathinfection”, “On The Way To…”). Il che è un buon sistema per rompere la brutalità del death metal, quando inteso nelle sue espressioni più violente.

In generale non è nemmeno rivoluzionaria l’interpretazione che il combo della Bassa Sassonia dà della propria tipologia musicale. Olle Holzschneider, infatti, canta più e meno con lo stile che alcuni vocalist thrash/death (Sepultura, Morbid Angel) usavano sperimentare a cavallo degli anni ’90, cioè quel tono stentoreo venato da un leggero ruggito, precursore dei successivi eccessi sia del growling sia dello screaming. Anche Andreas Wendlandt e Sascha Mordtmann, alle chitarre, cuciono il loro tappeto ritmico/solista con cura e attenzione, stando ben attenti a non uscire dal seminato dell’ortodossia. Si può fare lo stesso discorso per il preciso ma anonimo contributo della sezione ritmica, costituita da Lars Henkel al basso e Frank Schumacher alla batteria; quest’ultimo fortunatamente attento, coerentemente, a non eccedere con la follia dei blast beats.

Comunque sia, il marchio di fabbrica del ‘prodotto The Atmosfear’ – seppur non particolarmente elaborato – ha i contorni ben definiti e, soprattutto, non cambia al susseguirsi delle tracce; il che dimostra la forte personalità posseduta dall’ensemble mitteleuropeo. Una personalità che è la colonna vertebrale di “The World Is Grey”, album quindi tosto e consistente, con pochi fronzoli ma diretto e dall’impatto davvero notevole. Qualche abbellimento melodico rende il tutto meno pesante e più digeribile, specificamente per la fruibilità delle canzoni, varie e divertenti. Anche se manca l’eccezionalità, nel songwriting, la noia è ben lontana.

Da supportare. I The Atmosfear meritano un contratto discografico serio per proseguire con serenità la loro strada. Le orecchie degli amanti del death classico, e non solo, non potranno che trarne beneficio.

Daniele “dani66” D’Adamo

Discutine sul forum nel topic relativo!

Tracce:
1. Tristesse De La Morte 1:59    
2. Piece Of Planet 3:49         
3. Deathinfection 4:45         
4. The World Is Grey 5:52         
5. Corruption 7:06         
6. Brutality Of Life 5:28         
7. On The Way To… 2:23         
8. Isolation 4:12         
9. Sodomized 5:21         
10. Brutal World 1:48

Durata 42 min.

Formazione:
Olle Holzschneider – Voce
Andreas Wendlandt – Chitarra
Sascha Mordtmann – Chitarra
Lars Henkel – Basso
Frank Schumacher – Batteria

Ultimi album di The Atmosfear