Recensione: The Wretched Spawn

Di Blackwizard69 - 25 Marzo 2004 - 0:00
The Wretched Spawn
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Anno: 2004
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78

Con ogni nuovo anno (o quasi) i Cannibal Corpse danno alla luce una nuova
creatura maligna, ed il 2004 non fa di certo eccezione.

Novità? Beh, nessuna o quasi a dire il vero…e questo può essere visto sia
come un pregio che come un difetto, dipende appunto dai punti di vista. La
critica più ricorrente mossa nei confronti della death metal band origniaria di
Buffalo negli ultimi anni è stata quella di non essersi saputa
“evolvere”, di essere rimasta insomma un pò impantanata in quel sound
che la contraddistingue da più di un decennio e che tanto l’ha resa famosa.
Coerenza e convinzione, o più semplicemente carenza d’inventiva, di stimoli e
di creatività? La discussione va avanti ormai da anni. L’ardua sentenza spetta
all’ascoltatore. Personalmente, essendo amante del buon vecchio death metal, non
posso non apprezzare un album con le caratteristiche di “The Wretched Spawn”,
a prescindere dal grado di creatività in esso contenuto. Inoltre, in termini
relativi, il nuovo parto dei CC rappresenta un ritorno a livelli dignitosi, dopo
una “pausa di riflessione” poco ispirata che ha fruttato il penultimo
lavoro della band, il poco più che mediocre (a mio parere) “Gore Obsessed”.

Infatti, in mezzo a tutte queste critiche, chiacchiere e rimproveri i
Cannibal Corpse, muniti di paraocchi di dimensioni invidiabili, decidono di fare
le cose a modo loro, continuando imperterriti per la strada intrapresa tanti
anni fa, proponendoci tre quarti d’ora di death metal composto ed eseguito in
classico stile CC: ritmi velocissimi e devastanti ma mai caotici, sound
granitico ma “pulito”, con ogni strumento al proprio posto, tecnica e
coesione sublime, il tutto condito dal tipico growl del mitico George “Corpsegrinder”
Fisher, degno erede (da tanti anni ormai a dire il vero) di Chris Barnes. Anche
sul fronte testi/artwork i nostri non si allontanano nemmeno di un passo dal
sentiero tracciato sin dai lontani esordi.

Passando alle individualità, la struttura ritmica composta da Alex Webster
al basso e Paul Mazurkiewicz alla batteria si conferma come la più solida e
affiatata nel panorama death metal attuale. Le chitarre di Pat O’Brien e Jack
Owen portano a compimento in modo ottimale il loro dovere, con esecuzione più
che buona su riffs e assoli. L’evoluzione tecnica che questi ragazzi hanno
saputo compiere negli anni è davvero straordinaria. Infine, George Fisher alla
voce si conferma ancora una volta come uno dei migliori frontman in
circolazione, alternando i suoi tipici growls incomprensibili ad improvvisi
screams terrificanti. A dire il vero, il buon Corpsegrinder sembra aver voluto
dedicarsi ad un singing leggermente più “pulito” (tutto è relativo,
eh…) per quest’ultimo lavoro, con il sorprendente ed inaspettato risultato che
qui e lì si riesce addirittura a cogliere il contenuto lirico di qualche
strofa, soprattutto nelle tracks più lente. La produzione, curata addirittura
da Neil Kernon (!), è ottima, ed il packaging gustosissimo, dato che in
allegato al CD troviamo un gradito DVD in omaggio, in stile “The Making
Of…” che tanto va di moda ultimamente, della durata di 30 minuti circa.

In conclusione, “The Wretched Spawn” non rappresenta di certo un
disco essenziale nè uno che lascerà un’impronta indelebile nella storia del
death metal. Gli stessi Cannibal Corpse hanno fatto di molto meglio in passato,
basta pescare tra i loro lavori dello scorso decennio. Detto ciò, “The
Wretched Spawn” rappresenta comunque un gran bel disco di death metal
suonato alla grande, e che sarà senza’altro apprezzato in pieno da tutti i
vecchi fans della band americana. Questo è death metal al suo meglio, suonato
dai suoi pionieri e più qualificati rappresentanti; difficile trovare di meglio
in circolazione.

Tracklist:

1. Severed Head Stoning
2. Psychotic Precision
3. Decency Defied
4. Frantic Disembowelment
5. The Wretched Spawn
6. Cyanide Assassin
7. Festering In The Crypt
8. Nothing Left To Mutilate
9. Blunt Force Castration
10. Rotten Body Landslide
11. Slain
12. Bent Backwards And Broken
13. They Deserve To Die

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