Recensione: Theatre of Eclipse

Di Alessandro Calvi - 20 Settembre 2003 - 0:00
Theatre of Eclipse
Band: Decadence
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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80

La musica proposta dai Decadence è da loro stessi definita come Obscure Metal, definizione che hanno creato per descrivere il loro sound fatto di influenze di black sinfonico, death, ambient e prog.
Questo demo, che per certi versi credo potrebbe essere definito quasi un vero e proprio album, presenta un concept basato, come afferma la band, sulle relazioni filosofiche del fenomeno astronomico dell’eclisse con l’esistenza delle vite passate di ognuno. Un concept quindi piuttosto corposo e pesante che i Decadence sembrano però aver affrontato e dipanato piuttosto bene.

L’album inizia con una intro strumentale che prima fa salire un po’ la tensione e poi presenta gli strumenti usati dalla band anche in tutte le altre canzoni, quindi chitarre, basso, batteria e tastiere usate per riprodurre una serie di strumenti come l’organo, i violini o i fiati che altrimenti necessiterebbero di una orchestra intera per essere eseguiti.
Senza soluzione di continuità Decaydance si trasforma in Light Collapse, la prima vera canzone dell’album, una song dai toni molto cupi e piuttosto depressivi, che nonostante l’esecuzione di pezzi di chitarra e batteria anche veloci, sembra trascinarsi lentamente. La voce sta piuttosto a metà tra il growl e lo scream e ottiene molto spessore anche dagli effetti con cui è distorta, in particolare una eco piuttosto forte.
Le canzoni si fondono l’una nell’altra e non hanno un vero e proprio inizio e una fine perchè, e questa mi sembra una cosa da sottolineare a vantaggio del gruppo, la band è riuscita a realizzare una serie di song, tutte legate tra loro, quasi come fosse una canzone unica di 30 minuti, in cui ogni brano prosegue e si completa solo ascoltando il precedente e il successivo.
Così è ovvio che Eclipse sia l’ideale continuazione di Light Collapse e ne porti avanti le sonorità e l’uso degli strumenti e le musiche.
Più che nelle canzoni vere e proprie però secondo me è più nei brani esclusivamente musicali come le due parti dell’interludio che i Decadence danno il loro meglio. Le tracce strumentali lasciano emergere maggiormente le capacità compositive di questa band che è davvero capace di creare notevoli atmosfere.

Dicevo prima che più che di un demo si potrebbe parlare direttamente di un album intero, questo è vero perchè più che per il numero delle tracce, ben nove, o per la durata, circa 30 minuti, è per come è costruito il cd che fa pensare a un album. Troviamo un intro e un outro e altri due brani strumentali a metà del cd, inoltre ogni traccia è strutturata per trovarsi esattamente dove sta. Diversi demo sono composti da un numero limitato di brani e registrati per presentare queste canzoni, anche piuttosto diverse tra loro, in modo da far capire all’ascoltatore, meglio se si tratta di un discografico, cosa è capace di fare la band. I Decadence invece sfornano un album che è fatto e finito, pensato, ragionato e realizzato così come è adesso.

Un plauso poi andrebbe fatto anche per quanto riguarda la grafica vera e propria della confezione, del libretto e del cd. Il cd è stampato, il libretto non è il solito foglio piegato in due, ma oltre a presentare tutti i testi ne contiene anche le traduzioni in italiano e soprattutto per quanto riguarda la grafica è molto bello. Direi che ci troviamo di fronte da questo punto di vista a un prodotto che potrebbe benissimo essere paragonato a uno professionale.

Riguardo alle note negative, chi risente un po’ di più è la produzione dal punto di vista musicale, il suono a tratti è un po’ sporco, ma forse è anche una scelta precisa del gruppo, sono un po’ meno convinto riguardo a questo fatto però per il suono delle chitarre, non sempre convincente e che potevano sentirsi un po’ meglio. Stesso discorso per quanto riguarda le altre voci oltre a quella principale che risultano spesso soffocate dagli strumenti o dai troppi effetti al punto di essere spesso quasi comprensibili.

Nel complesso un demo che sinceramente mi ha molto impressionato per qualità delle canzoni, maturità del songwriting e in generale per il modo in cui si presenta tutto il cd. Una band che secondo me ha diversi punti di forza e le cui poche pecche non sono del tutto imputabili solo a loro ma che potrebbero essere risolte semplicemente con una migliore produzione di tipo professionale come quella offerta da una casa discografica.

Contatti:
decadence@obscuremetal.com

emperor.tiorad@hotmail.com

Tracklist:
01 Decaydance
02 Light Collapse
03 E.C.L.I.P.S.E.
04 Interlude: part I
05 Interlude: part II
06 The Infinite Aiming
07 Ethereal… and the Thorns
08 Near the Altar of Madness
09 Midnight Requiem

Alex “Engash-Krul” Calvi

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