Recensione: There’s Only Black
Nuovo e secondo capitolo discografico della carriera per i britannici Venom Inc., band nelle cui fila operano due ex-Venom: Mantas e Demolition Man. Per chi entra i contatto con questi maledetti metaller per la prima volta c’è da dire che il progetto, sebbene porti con sé parte del nome della storica metal band che negli anni Ottanta ha messo a ferro e fuoco il mondo, non ha nulla a che vedere con i Venom del passato. Il metal qui suonato è ‘moderno’, pulito e, sebbene l’attitudine e l’asprezza del sound rifletta la propensione del duo verso un certo tipo di songwriting, il prodotto è a tutti gli effetti ‘contemporaneo’. Prima di spendere due parole sull’album in questione, va ricordato che alla batteria in studio esordisce War Machine, già dal vivo col gruppo un paio di anni fa ed ora riconosciuto in pianta stabile dietro le pelli.
“There’s Only Black” non si discosta molto stilisticamente dall’esordio del 2017 “Avé”. Il terzetto si cimenta in uno speed/thrash metal molto lineare, con una struttura classica, sebbene curata dal punto di vista esecutivo e del mixaggio suoni. Questo approccio old-school è sostenuto ed arricchito da alcuni passaggi ritmici parecchio groovy, da sfumature melodiche, da intramezzi introspettivi che ti fanno identificare subito un brano rispetto gli altri e da un parco soli di coinvolgente fattura, segno di un Mantas ispirato e orientato alla qualità sonora più che all’impatto velenoso e corrosivo tipico delle ispirazioni del suo leggendario passato. Tutti i brani, nessuno escluso, godono di dinamica e ricercatezza compositiva a cui si antepone (con grande successo) il gancio traino rugginoso tirato dal possente approccio vocale di Demolition Man. A non saper chi siano, verrebbe subito da pensare che sul lettore scorra un disco di teutonic thrash metal di fine anni Ottanta (à la Destruction per darvi giusto una idea di massima…), ma con una produzione bella moderna e con certi accorgimenti ed attenzioni alle composizioni. Tanto per darvi un’idea: ascoltate “Burn Liar Burn” e capirete quanto ca**o è figo e spacca questo disco così verace senza apparire pateticamente legato al passato! Ecco, tutti brani hanno questo sfrontato atteggiamento compositivo.
Perché suggeriamo di dare un ascolto a “There’s Only Black”? Perché oggigiorno si trova davvero di tutto sul mercato in materia di metal ‘vecchia scuola’, ma scarseggia sempre di più, giorno dopo giorno, release dopo release, la musica di attitudine, quella che si genera dentro persone che hanno davvero il mood del ‘metal marcio‘, quello vero, suonato con rabbia e cuore. Diciamo che per ora siamo salvi: “There’s Only Black” questo feeling ve lo garantisce!