Recensione: Think Before You Think
Quello che mi ha colpito di questo album è stata la sua copertina: tra le più brutte del 2024, con ‘sto cervello incazzato che divora ferocemente l’essere umano che lo contiene! Sì, una buona metafora visiva del titolo “pensa prima di agire”, ma di una grafica terribile!
La storia della band è invece tra le più comuni: i canadesi Mutank sono attivi dal 2013, la loro lineup non è stabilissima ma neanche troppo ballerina, con alcuni chitarristi che hanno ruotato intorno a due musicisti ‘base’ (il batterista Ahmed Saad ed il bassista/cantante Stephen Reynolds) e la loro discografia è abbastanza scarna, con un album nel 2014 (‘M.E.C.H. Metal’), un EP nel 2017 (‘W.H.A.T.S.T.H.AT.’) ed ora questo ‘Think Before You Think’, primo LP dal titolo che non è una sigla, disponibile dal 29 novembre 2024 via Boonsdale Records.
Quello che suonano è uno Speed Metal primordiale, senza fronzoli e tirato in faccia a secchiate. Accidenti … nonostante siano trascorse oltre quattro decadi dalla sua nascita questo genere grezzo e rovente tira ancora da matti, anzi, facendo un minimo di sondaggio, è in discreta ripresa.
Tra l’altro non viene fatto il minimo tentativo per farlo evolvere o modificarne le trame: chi suona Speed lo fa come una volta, canuto metalhead con la maglia ormai stinta degli Abattoir o giovanissimo musicista dai gusti retrò che sia.
I Mutank non fanno eccezione, restando in quella fascia sonora del “suonare più velocemente possibile” dei primi anni ’80 che aveva assorbito la malvagità assurda dei Venom, la prepotenza del Punk e le ombre della NWOBHM per trasformarle poi nel Thrash dei Metallica, degli Exodus e degli Slayer.
Per cui velocità siderali, suoni sporchi e voce colma di riverbero per dare vita a quel clima da caverna infernale che è stato parte fondamentale della fortuna del genere, stando però bene attenti a confezionare un prodotto di qualità, tenendo i vari strumenti ben distinguibili ed utilizzando tutte le sovraincisioni necessarie per ottenere il massimo impatto.
‘Think Before You Think’ è essenzialmente questo: 10 canzoni la cui appartenenza all’oggi è distinguibile per via delle citazioni che contengono, come l’omaggio a ‘South of Heaven’ (“omaggio” perché non vogliamo essere polemici) nella parte introduttiva di ‘Illuminatus’ (primo brano del lotto) o la voce di Stephen in pieno James Hetfield Style.
Comunque un bell’album, pieno di tecnica sofisticata ma non prolissa nell’uso delle chitarre, con coinvolgenti passaggi armonici (‘Channel Change’, ‘Running Reds’), tanti assoli belli taglienti ed un basso profondo e dirompente.
Anche il songwriting è completo, con un efficace intercalare dei tempi veloci con i ritmi cadenzati ed un buon contrasto tra ferocia e melodia … non ci sono novità, ma, come ho già detto, chi suona Speed Metal non cerca questo, però tra le tante influenze espresse si evidenzia anche la volontà di far emergere la propria personalità (‘Payback’ su tutte), che nel bene o nel male non è mai sbagliato.
A dirla tutta rimane un po’ inutile lo strumentale ‘Bad Magnitude’, un esercizio tecnico fine a sé stesso … ma ci può stare.
Concludendo, in verità ‘Think Before You Think’ non riesce neanche ad avvicinarsi ad alcuni mostri sacri del passato, però si colloca molto bene nella zona sottostante, per cui questi Mutank meritano di essere ascoltati. La storia dello Speed metal continua … non perdiamocela.