Recensione: This Corroded Soul Of Mine
Lavoro piuttosto particolare, che arriva da un gruppo certo privo della visibilità (soprattutto promozionale) di tanti altri lanciati nel medesimo genere. E dopo una simile osservazione occorre fare una precisazione: in realtà i Casket Garden riescono a distinguersi piuttosto bene da questa o quella categoria standard. La loro musica non è freschissima, ma, andando a parare su più di un territorio e unendo le diverse influenze, quel che ne è venuto fuori è stato un lavoro appetibile.
Pur non essendo citati tra le loro primissime influenze, ascoltando “Song Of Tears (Ashes)” mi sono subito saltati in mente i Dark Tranquillity pre-Projector. Una sensazione amplificata dalle armonizzazioni delle chitarre, pronte a sfornare riff che bilanciano lo slancio melodico al punto giusto. La canzone conserva una buona carica aggressiva, e si colloca in quel territorio tanto caro ai fan di The Gallery. Un richiamo che si farà risentire alla fine di “Widow Mother Earth“.
Con la successiva “The Day When Silence Died” vengono invece chiamati in causa più gli In Flames, sia per il riffing sia, verso metà canzone, per alcune scelte ritmiche. I due paragoni sono forti e lasciano forse intravedere qualcosa fuori dall’effettiva direzione di questo album, ma sinceramente mi sembrano i più appropriati; era tempo che non sentivo riferimenti così diretti e ben fatti a queste due band.
In generale però il loro suono non si riduce a questo, tant’è vero che loro stessi citano i Carcass (presumibilmente del periodo di Heartwork) tra le proprie influenze. Chiaramente tra il dichiarare una cosa e metterla in atto ne passa di differenza: e io stento a trovare dei riferimenti in tale direzione. Ma è anche vero che il loro Death melodico non è ancorato alla tipica scuola svedese e si sposta anche su lidi leggermente differenti.
Però il vero punto di riferimento di questo gruppo, e questa volta ci siamo davvero, sono gli At The Gates. L’intelligenza è stata quella di non voler a tutti i costi emulare lo storico Slaughter Of The Soul, finendo a proporre (come molti di quelli che ci hanno provato) uno scarno Thrash / Death molto distante dall’intento originario. In quasi tutte le note di questo This Corroded Soul Of Mine è lo spirito di Terminal Spirit Disease a rivivere: l’assolo di “Non-Existent” è in tal senso una prova che si potrebbe presentare davanti ad un tribunale sotto giuramento! E la successiva “7th Scar” rievoca le stesse sensazioni di “Terminal Spirit Disease” (la canzone): angoscia e disperazione racchiuse in un Death metal di ottima fattura.
Altri episodi sono memorabili, su tutti l’opener “Human Corrosive Disease“. E nei dettagli, tipo la strumentale “Grief 100%“, il gruppo non abbassa la guardia (inoltre è ancora una volta chiamato in causa Terminal Spirit Disease, ascoltare per credere).
Chiudo lasciando volutamente in fondo qualche considerazione sulla registrazione: pulita, molto nitida, ma carente sotto il profilo della potenza. In fondo forse è meglio, perchè dei suoni troppo pompati avrebbero fatto passare in secondo piano le intuizioni melodiche che i Casket Garden ci propongono.
Il lavoro dimostra una maturità che viene fuori solo dopo molti, moltissimi ascolti. Se vi siete stufati di tutte le bands clone che circolano all’interno della scena, è giunto il momento di dare una possibilità a questo gruppo, che ha prodotto un lavoro brillante e ha davanti a sè un futuro auspicabilmente ancora migliore. Da supportare!
Matteo Bovio
Tracklist
01. Human Corrosive Disease
02. I Witness
03. Grief 100%
04. Song Of Tears
05. The Day When Silence Died
06. Immortality Inc.
07. Non-Existent
08. 7th Scar
09. Widow Mother Earth
10. Across The Vast Oceans Of Time